MILANO (MF-DJ)-Delfin e Fondazione Crt hanno sciolto il patto parasociale di consultazione su Generali Ass..

Il patto era stato sottoscritto il 10 settembre da Delfin e da alcune societá del gruppo Caltagirone, sulle azioni di Generali detenute, e Fondazione Crt aveva aderito il 17 settembre in quanto alle azioni Generali di sua proprietá.

Caltagirone aveva giá esercitato il recesso dal patto lo scorso 27 gennaio, e lo scioglimento era un'evoluzione largamente attesa.

Delfin e Fondazione Crt, spiega una nota, hanno condiviso che, alla luce dell'evoluzione -anche informativa - verificatasi "con riguardo a quanto oggetto del Patto, sono venute meno le finalitá per le quali lo stesso era stato costituito".

Il Patto era rivolto alla prossima assemblea di Generali,convocata per deliberare anche sulla nomina del nuovo organo di gestione e non prevedeva alcun impegno delle parti in merito all'esercizio del diritto di voto e alle valutazioni a ciò sottese.

Secondo quanto si apprende, Delfin sta studiando il piano presentato dai candidati presidente e ad della lista Caltagirone per prendere una decisione definitiva sul voto nell'assemblea del prossimo 29 aprile. Dai primi riscontri il cosiddetto 'contropiano' sarebbe stato accolto 'abbastanza' bene.

Intanto, secondo quanto risulta a milanofinanza.it, dopo le dimissioni di Luigi Marattin (Italia Viva) la bagarre sorta per la convocazione in commissione banche del ceo di Generali, Philippe Donnet, è rietrata ed è stata individuata una soluzione condivisibile da tutti.

L'audizione dei vertici di Generali, per conoscere i dettagli della guerra che si sta combattendo tra gli azionisti per la gestione della compagnia assicurativa, ci sarà. Ma soltanto dopo che si sarà riunita l'assemblea che dovrà votare il nuovo consiglio di amministrazione, ovvero dopo il 29 aprile. E in ogni caso non sarà ascoltato soltanto il ceo di Generali, (che a quel punto, in teoria potrebbe essere Donnet ma anche lo sfidate Luciano Cirinà). Tra i convocati ci saranno anche Francesco Gaetano Caltagirone, primo azionista privato con il 9%, che ha presentato una lista alternativa a quella del consiglio, come pure i fondi rappresentati da Assogestioni.

In base ai documenti pubblicati sul sito 'Awakening the Lion', Francesco Gaetano Caltagirone controlla una quota del 9,519% di Generali.

I volumi degli scambi sul titolo Generali sono aumentati significativamente negli ultimi due giorni: circa il 40% in piú rispetto alla media del mese precedente. Secondo fonti di mercato, alla base del movimento del titolo ci sarebbero diverse possibili ragioni. Innanzitutto nelle sedute del 25 e del 28 marzo è aumentata piú di 10 volte l'attivitá di opzioni call e put, con scadenza a giugno, rispetto alla media delle ultime settimane. In particolare sono state effettuate operazioni di collar di rilievo. Secondo gli osservatori, l'aumento del prezzo delle azioni è anche il risultato della scarsitá di prestiti di azioni disponibili. Dal 21 settembre, infatti, sono stati costruiti "contratti strutturati" significativi e gli operatori di mercato ora stanno cercando di coprire le proprie posizioni. Infine, gli esperti fanno notare che si sta avvicinando la record date dell'assemblea degli azionisti che dovrá rinnovare il Cda, fissata per il 29 aprile Questi sono quindi gli ultimi giorni per costruire una posizione in vista dell'appuntamento che vede contrapposta la lista proposta dal Cda è sostenuta da Mediobanca, primo socio della compagnia, è quella presentata invece da Caltagirone, che detiene una quota di oltre il 9%. Ieri il titolo Generali ha chiuso in rialzo a +3,71% a 20,14 euro (con picchi intraday del +5%) e venerdì scorso il titolo ha archiviato la seduta con un progresso dell'1,86% a 19,42 euro.

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March 29, 2022 13:31 ET (17:31 GMT)