Lundbeck sta esplorando una nuova area delle disfunzioni neuro-ormonali, avviando uno studio di fase II con Lu AG13909 come potenziale trattamento della malattia di Cushing. Questo segna un passo importante nell'impegno di Lundbeck a promuovere innovazioni scientifiche promettenti. H. Lundbeck A/S (Lundbeck) sta potenziando la sua ricerca e sviluppo nelle funzioni disfunzionali neuro-ormonali.

Una parte fondamentale di questa strategia è lo sviluppo di Lu AG13909, un anticorpo monoclonale (mAb) di prima classe che ha come bersaglio l'ormone adrenocorticotropo (ACTH). Legandosi all'ACTH con elevata affinità, Lu AG13909 mira a ridurre i livelli elevati di ACTH, fornendo potenzialmente benefici terapeutici per le persone con disfunzioni neuro-ormonali. In un recente sviluppo, è stato avviato uno studio clinico di fase II che valuta l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di Lu AG13909 come potenziale trattamento della malattia di Cushing.

Con l'ultimo studio avviato, Lundbeck sta studiando Lu AG13909 per due condizioni: La malattia di Cushing e l'iperplasia surrenale congenita. Questi studi clinici in corso sottolineano l'impegno di Lundbeck nell'innovazione e nell'ampliamento delle opzioni terapeutiche per le persone con disfunzioni neuro-ormonali rare; Lu AG13909: Un potenziale trattamento per le persone con la malattia di Cushing: La malattia di Cushing è una condizione grave causata da un adenoma ipofisario che porta a una produzione eccessiva di ACTH, che a sua volta stimola le ghiandole surrenali a produrre livelli elevati di cortisolo. Questo squilibrio ormonale provoca manifestazioni cliniche come aumento di peso, affaticamento, debolezza muscolare, ipertensione, diabete, obesità e può portare a una morte precoce.

Lu AG13909, una potenziale pietra miliare nel trattamento farmacologico della malattia di Cushing, è un anticorpo progettato per colpire l'ACTH con alta precisione, neutralizzando così le azioni dell'ACTH. Di conseguenza, si prevede che Lu AG13909 riduca il segnale ACTH patologicamente elevato e fornisca quindi un beneficio terapeutico ai pazienti con malattia di Cushing. Questo approccio innovativo può rappresentare un significativo passo avanti nella gestione della malattia.

L'iperplasia surrenale congenita è un disturbo raro caratterizzato da una carenza enzimatica che interrompe l'adrenaloidogenesi, determinando una carenza di cortisolo e di aldosterone e, di conseguenza, un aumento dei livelli di ACTH. L'aumento dei livelli di ACTH stimola le ghiandole surrenali, portando all'iperplasia surrenale e all'eccesso di androgeni, causando le caratteristiche cliniche dell'iperplasia surrenale congenita. Le persone con iperplasia surrenale congenita sono a rischio di crisi surrenale, una condizione pericolosa per la vita.

La sfida consiste nel bilanciare la terapia sostitutiva con glucocorticoidi e il controllo dell'iperandrogenismo, con il rischio di conseguenze a lungo termine del sovratrattamento con glucocorticoidi.