Hansa Investment Company Limited ha annunciato il primo paziente trattato con l'imlifidasi in uno studio di fase 2 avviato da un ricercatore sulla vasculite associata agli anticorpi citoplasmatici anti-neutrofili ("ANCA"). Si tratta del primo studio che valuta l'imlifidasi, l'enzima di prima generazione di Hansa per la rimozione delle IgG, in questa popolazione di pazienti. Lo studio è un trial di fase 2, a singolo centro e a braccio, guidato dal Dr. Adrian Schreiber e dal Dr. Philipp Enghard, presso la Charité Universitätsmedizin, a Berlino, in Germania.

L'obiettivo primario dello studio è valutare l'efficacia e la sicurezza di imlifidase insieme allo standard di cura nel trattamento dei pazienti con emorragia polmonare dovuta a vasculite grave associata ad ANCA. Un totale di 10 pazienti con vasculite grave associata ad ANCA e sindrome da distress respiratorio acuto a causa di un'emorragia polmonare saranno trattati con l'imlifidasi in aggiunta alle cure standard (che consistono nell'immunosoppressione standard come da protocollo del centro e nell'assistenza intensiva di supporto). L'efficacia e la sicurezza dell'imlifidasi saranno valutate valutando la sieroconversione e i titoli degli anticorpi ANCA, gli eventi avversi, la mortalità e il miglioramento della funzione polmonare e renale in un periodo di osservazione di 6 mesi.

La vasculite associata agli ANCA è un gruppo di condizioni che colpisce circa 30 persone su un milione ogni anno nell'UE e negli Stati Uniti. È caratterizzata dalla presenza di anticorpi IgG anti-neutrofili citoplasmatici diretti contro gli antigeni espressi dai neutrofili, un tipo di globuli bianchi che fanno parte della risposta del sistema immunitario dell'organismo. La conseguente attivazione dei neutrofili da parte degli anticorpi ANCA provoca un danno ai vasi sanguigni5 che può interessare più organi, più frequentemente polmoni e reni, dove porta a un rapido deterioramento della funzione dell'organo.

La progressione della malattia porta a una malattia renale allo stadio terminale nel 25% dei pazienti.6 I casi più gravi che coinvolgono i polmoni portano a un'emorragia polmonare con conseguente insufficienza respiratoria.