MILANO (MF-DJ)--Lo spread Btp/Bund ha chiuso in contrazione a 194,428 punti base nel 2* giorno di collocamento del nuovo Btp Italia. Nei primi due giorni le richieste totali per il nuovo titolo di stato sono state pari a 5,4 mld euro.

Nel secondo giorno, le richieste finali da parte degli investitori retail per il Btp Italia hanno raggiunto i 2,24 mld euro, per un totale di 81.031 contratti.

Il tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito della 18esima emissione è stato fissato all'1,6%. Il tasso definitivo sará invece stabilito con successiva comunicazione all'apertura della quarta giornata di emissione, nella mattinata di giovedì 17 novembre, e potrá essere confermato o rivisto al rialzo rispetto a quello oggi comunicato.

Il titolo, con godimento 22 novembre 2022 e scadenza 22 novembre 2028, è un Btp indicizzato al tasso di inflazione italiana (Indice Foi, senza tabacchi - Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), con cedole corrisposte ogni 6 mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell'inflazione dello stesso semestre.

La prima fase del periodo di collocamento, dedicata a risparmiatori individuali e affini, si svolgerá da oggi fino a mercoledì, salvo chiusura anticipata. La seconda fase, dedicata agli investitori istituzionali, avrá luogo nella giornata giovedì dalle 10h00 alle 12h00.

L'emissione avrá luogo sul Mot (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Intesa Sanpaolo e UniCredit - dealer dell'operazione - e Banca Akros e Banca Sella Holding - codealer. La data di regolamento di tutti gli ordini di acquisto eseguiti è unica e coincide con quella di godimento.

Nel frattempo Moody's venerdì scorso ha parlato di una performance economica migliore del previsto in Italia nel 2022 - 3,7% la stima dal 2,7% della precedente - vincolata, però, all'incognita dell'approvvigionamento energetico. Moody's ha un rating Baa3 con un outlook negativo sull'Italia.

Un peggioramento della valutazione sul merito di credito sovrano si materializzerebbe in caso di significativo indebolimento delle prospettive di crescita a medio termine, anche a causa dell'eventuale mancata attuazione delle riforme delineate dal Pnrr. Rischi sul rating deriverebbero anche da un forte rialzo dei costi di finanziamento e da una politica di bilancio troppo disinvolta.

ann

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November 15, 2022 12:00 ET (17:00 GMT)