Invitation Homes, che affitta case monofamiliari negli Stati Uniti, martedì ha mancato le stime di Wall Street per i fondi delle operazioni (FFO) per azione del primo trimestre, in quanto le spese fisse, comprese le imposte sulla proprietà, sono aumentate rispetto all'anno precedente.

Se da un lato l'elevata domanda di affitti monofamiliari, in presenza di crescenti barriere alla proprietà della casa, ha permesso all'azienda di aumentare le tariffe di affitto, dall'altro i costi fissi, come le spese di gestione della proprietà, sono aumentati in un ambiente inflazionistico.

Nel frattempo, l'azienda sta subendo un aumento delle aliquote delle imposte sugli immobili nei suoi mercati chiave, la Florida e la Georgia, che sta ulteriormente mettendo sotto pressione i profitti.

Il fondo di investimento immobiliare (REIT), che possiede circa 80.000 case in affitto in 16 mercati degli Stati Uniti, ha registrato un fatturato di 646 milioni di dollari per il trimestre conclusosi il 31 marzo, il 9,5% in più rispetto all'anno scorso.

Le azioni di Invitation Homes sono scese del 2,5% nelle contrattazioni dopo la campana.

Le spese per il primo trimestre sono aumentate del 7,4% rispetto all'anno precedente, principalmente a causa dell'aumento delle imposte sulla proprietà nei suoi mercati chiave.

Il FFO per azione del primo trimestre, pari a 43 centesimi, è risultato inferiore alle stime degli analisti di 46 centesimi per azione, secondo i dati LSEG.

Il REIT con sede a Dallas, in Texas, ha registrato una crescita dello 0,8% nella crescita degli affitti dei nuovi negozi, ossia l'aumento dell'affitto offerto ai nuovi inquilini.

I tassi di rinnovo sono cresciuti del 5,8% e l'azienda ha raggiunto un tasso di crescita degli affitti misto del 4,4%, che riflette una combinazione di nuovi affitti e tassi di rinnovo.