Le vendite omogenee, che eliminano l'effetto dei cambi e l'acquisizione di Tiffany, sono cresciute del 30% nei primi tre mesi dell'anno a 14 miliardi di euro.

La cifra è quasi il doppio del 17% previsto da un consensus di analisti citato da Ubs. Confrontate con i livelli pre-pandemia e il primo trimestre del 2019, le vendite omogenee sono salite dell'8%.

I ricavi erano calati del 16% lo scorso anno a causa della chiusura dei negozi e del congelamento del turismo internazionale dovuto alla pandemia. I clienti del lusso tuttavia hanno cominciato ad acquistare più di frequente online e in alcuni mercati chiave come quello cinese i negozi sono aperti dalla primavera scorsa, portando ad una rapida ripresa.

La divisione moda e pelletteria, che realizza quasi metà dei ricavi di Lvmh, ha registrato un incremento del 52% nelle vendite omogenee, anche in questo caso molto al di sopra delle previsioni degli analisti di una crescita del 27%.

La divisione orologi e gioielleria ha visto crescere le vendite del 138%, includendo acquisizioni e gli effetti del tasso di cambio, beneficiando del consolidamento di Tiffany. Lvmh ha completato l'acquisizione da 15,8 miliardi di dollari dello storico marchio a inizio gennaio dopo un'aspra battaglia legale.

(Tradotto da Luca Fratangelo a Danzica, in Redazione a Milano Sabina Suzzi, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)