APPROVATA LA RELAZIONE AL 31/03/2024

EFFICACE AVVIO DEL PIANO "ONE BRAND - ONE CULTURE"

NEI NOVE MESI, RICAVI +9% A €2,6MLD

UTILE NETTO +20% A ~€950M, EPS 9M A €1,11

ROTE AL 13%

ACCONTO DIVIDENDO DI €0,51 PER AZIONE

RISULTATI DEI 9 MESI:

CRESCITA E REMUNERAZIONE DEGLI AZIONISTI ELEVATE Ricavi di Gruppo +9%1 a €2,6mld, RWA -5%a €49mld

WM e INS in crescita, minore assorbimento di capitale nel CIB,

erogazioni record nel CF

CoR in calo (a 50bps) con elevata qualità degli attivi

Utile netto a ~€950m (+20% a/a), EPS 9M a €1,11, ROTE al 13%, CET1 al 15,2%

Remunerazione degli azionisti: yield del 5% entro giugno (€0,6mld) includendo:

    • Acconto dividendo €0,51 p.a.2, (€0,4mld da pagare il 22 maggio)
  • Buyback di €0,2mld (17 milioni di azioni acquistate e da cancellare entro giugno)

RISULTATI DELL'ULTIMO TRIMESTRE:

DINAMICA INDUSTRIALE IN RAFFORZAMENTO

Ricavi di Gruppo ~€900m (+18% a/a, +4% t/t3)

CoR in calo (a 48bps)

Utile netto a €335m (+42% a/a, +29% t/t)

WM - Obiettivo prioritario del Gruppo, posizionamento distintivo

Lancio di MB Premier apprezzato da clienti (+1600 nei 3M nella fascia alta) e bankers

(+42 commerciali nei 3M, con ulteriori ingressi attesi nei prossimi mesi)

TFAs +€3mld a €97mld, con €1mld di afflussi di AUM Ampliamento offerta nei Public/Private Markets

Crescita a due cifre di ricavi (€690m nei 9M24, +12%1) e utile netto (€153m, +18%1)

  1. a/a: marzo 24 vs marzo 23
  2. Calcolato come il 70% dell'utile relativo al primo semestre dell'esercizio 2023/2024
  3. t/t: marzo 24 vs dicembre 23

CIB - Focus sulla crescita a basso assorbimento di capitale

Commissioni/attività IB in rafforzamento (+7% t/t a €91m)

Solido andamento dell'advisory domestico e crescente contributo internazionale

Erogazioni selettive con stabilizzazione dei volumi di impiego nei 3M ed

eccellente qualità degli attivi

CF - Crescita attraverso la leadership multicanale e indipendenza distributiva

Volumi in crescita (€2,2mld di erogato nei 3M, di cui BNPL >€150m)

Margine di interesse in aumento (+5% a/a, +3% t/t a €266m) con marginalità elevata

Utile netto resiliente (€292m nei 9M) con stabilizzazione dei tassi di default (CoR

~170bps nei 9M e nei 3M)

HF - Efficace azione di raccolta

Emesse obbligazioni per €3,6mld nei 3M (€6mld nei 9M) a condizioni vantaggiose

Completato in anticipo l'80% delle emissioni subordinate previsto dal Piano 23-26

Alberto Nagel, AD di Mediobanca, ha dichiarato: "Il Gruppo ha avviato positivamente le iniziative di Piano, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale. Nell'ultimo trimestre abbiamo avuto riscontri molto incoraggianti da parte di clienti e bankers in Mediobanca Premier, abbiamo visto rivitalizzarsi l'Investment Banking alimentato anche dalle nuove attività internazionali, abbiamo mantenuto il solido percorso di valore nel Consumer e nell'Insurance. Con circa €950 milioni di utile netto nei 9 mesi ed un ROTE oltre il 13% il Gruppo si posiziona ai migliori livelli settoriali, con i principali business ben posizionati nel contesto macroeconomico e votati al raggiungimento delle nuove iniziative strategiche del Piano "One Brand-OneCulture".

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Il Gruppo prosegue il suo percorso di crescita chiudendo i nove mesi con risultati ai livelli massimi storici: ricavi €2,628m (+9% a/a), utile netto €946m (+20% a/a), utili per azione 9M €1,11 (+20% a/a), ROTE 13,3% (stabile), RORWA 2,6% (+30bps a/a) in un contesto operativo ancora incerto per gli eventi geo-politici e la dinamica macroeconomica, ma supportato dalla performance positiva dei principali mercati finanziari. I risultati rappresentano un solido avvio del nuovo Piano "One Brand-OneCulture" (target: ricavi €3,8mld, ROTE 15%, EPS €1,80 entro giugno 26).

I ricavi beneficiano del progresso delle divisioni (WM +12% a €690m, CF +6% a €888m, INS +19% a €349m, HF +38% a €180m). Il CIB, pur mostrando un calo su base annua (-5% a €536m), evidenzia un recupero negli ultimi due trimestri (tornando vicino €200m), per la ripresa delle attività di Investment Banking ed il consolidamento per 6 mesi di Arma Partners.

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In dettaglio:

L'andamento commerciale è stato robusto e improntato ad una crescita sempre più selettiva degli attivi, orientata al valore e ad un minor assorbimento di capitale:

le TFA salgono del 14% a/a, con addizionali €12mld, a €96,5mld (+€2,9 mld t/t), trainate dagli afflussi di AUM/AUA (NNM di €6,8mld) che raggiungono €70,1mld (+22% a/a, +6% t/t). Nell'ultimo trimestre si segnala l'entrata di circa 1 mld di risparmio gestito, superiore alle medie settoriali, mentre è proseguito il collocamento di prodotti di investimento strutturati da Mediobanca;

le attività ponderate per il rischio (RWA) sono in calo di oltre €2mld nei dodici mesi (a 48,8mld), malgrado l'applicazione dei modelli AIRB nel Consumer (con correlato aumento degli RWA per circa €0,9mld), per la dinamica selettiva degli impieghi (-2% a/a, con CIB -8%, CF +4% e WM +1%) e per l'avvio di misure di mitigazione del rischio del CIB. L'ultimo trimestre vede una stabilizzazione degli aggregati.

I ricavi sono in crescita del 9% a €2.628m nei 9M, con il terzo trimestre a €898 (+4% t/t):

Margine di interesse a €1.492m (€1.299m, +15% a/a) per il contributo positivo del CF (+5% a/a sostenuto da €6,1mld di erogato, di cui €2,2mld nell'ultimo trimestre), del WM (+21% a/a) e dell'HF (raddoppiata a €139m) a seguito del riprezzamento degli attivi, dell'allargamento del portafoglio titoli e dell'attenta gestione del costo della raccolta. La dinamica dei trimestri vede una lieve riduzione del terzo trimestre (€496m, -1% t/t) per fattori di stagionalità (cedola inflazione di €7m nel 2T).

Commissioni a €660m (+0,3% a/a, con ultimo trimestre pressoché stabile sui valori elevati del precedente a €238m): il solido andamento del WM (+6% a/a) non compensa la flessione del CIB condizionato dal confronto con il semestre record dell'esercizio 22/23. Gli ultimi due trimestri per altro vedono una significativa inversione di tendenza con ripresa dell'attività IB e consolidamento di Arma (€49m nei sei mesi).

Ricavi da trading a €134m in lieve calo per la minore volatilità dei mercati.

Insurance in crescita (+18% a €342m) trainato dal buon andamento di Assicurazioni Generali, con crescente contributo nell'ultimo trimestre (€123m).

Cost/income al 43% (stabile a/a), comprensivo dei continui investimenti in distribuzione, innovazione e talenti, nonché dell'impatto inflazionistico. Il Gruppo vede la sua base di dipendenti ampliarsi di circa 200 persone (incluso circa 80 persone dalle variazioni di perimetro) ed un costante sviluppo della progettualità e tecnologia.

La qualità degli attivi si conferma eccellente, con overlays elevati (~€236m, con €27m di utilizzo nel CF, di cui €6m nell'ultimo trimestre). Il costo del rischio di Gruppo è ridotto a 50bps (48bps nell'ultimo trimestre), con l'aumento del CF (da 143 a 167bps nei 9M, stabile nel trimestre a 169bps) contenuto dalla dinamica del CIB (costo del rischio pressoché nullo). Le attività deteriorate lorde di Gruppo sono stabili su livelli contenuti (2,5% lordo e 0,8% netto sul totale degli impieghi); i crediti classificati "Stage 2" sono in lieve aumento t/t (6,0% lordo e 5,4% netto). Gli indici di copertura si confermano elevati: 70% per le attività deteriorate, 1,40% per i crediti performing di Gruppo e 3,71% per i crediti performing del CF.

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Utile netto a €946m (+20% a/a), con ROTE adj. al 13,3%, RORWA adj 2,6% (+30bps a/a)

Significativa crescita dei valori per azione: EPS 9M a €1,11 (+20% a/a), TBVPS a €11,2 (+15% a/a).

La base patrimoniale si conferma elevata: indice CET1 al 15,2%4, in calo di 70bps nei nove mesi (15,9% a giugno 23) e di 10bps nel trimestre. L'ampia generazione di utile e le misure di mitigazione del rischio hanno permesso di finanziare la remunerazione degli azionisti (175bps per dividendi e buyback) e assorbire gli impatti negativi (contabilizzati nei primi 6 mesi) quali l'introduzione dei modelli AIRB nel Consumer e l'acquisizione di Arma Partners (-60bps destinati a ridursi a 30bps nei prossimi anni per l'utilizzo di azioni proprie nel completamento dell'acquisizione). Il calo del trimestre è legato ad una ripresa della crescita organica e all'impatto di Ass. Generali destinato a rientrare con la distribuzione del dividendo nel quarto trimestre.

Il CdA delibera la distribuzione del primo acconto di dividendo, pari a €0,51 per azione per un controvalore complessivo di €421m (stacco 20 maggio, pagamento 22 maggio)

Tutte le divisioni vedono un significativo progresso, rispetto agli obiettivi del Piano:

WM: TFA in aumento di €12mld a/a a €97mld. Ricavi e utile record (rispettivamente €690m e €153m), con circa €7mld di afflussi di raccolta indiretta (AUM/AUA). RORWA in aumento dal 3,2% al 3,6%. Positivo avvio di MB Premier con reclutamento di risorse senior (+42 in 3M), potenziamento offerta e riposizionamento sulle fasce più alte della clientela

I ricavi salgono del 12% a €690m sulla spinta del margine di interesse (+21%) per il rialzo dei tassi e la gestione del costo dei depositi, mentre le commissioni crescono del 6% (€363m) in un contesto che conferma la preferenza per prodotti di risparmio amministrato ma vede nel terzo trimestre una ripresa del gestito favorito anche dall'andamento positivo dei mercati. Le masse TFA raggiungono €96,5mld (+14% a/a, di cui €70,1mld di AUM/AUA), con una raccolta netta di €6,8mld di AUM/AUA, di cui 2,6mld nell'ultimo trimestre con circa €1mld di AUM. Il 15 gennaio è avvenuto il rebranding di CheBanca! in Mediobanca Premier, importante progetto del Piano 23- 26, che sta ricevendo un elevato interesse da parte della clientela e dei bankers (+1600 clienti >€500K, +42 nuovi bankers nei 3 mesi). Il Private Banking negli ultimi mesi ha favorito la conversione della liquidità verso prodotti di investimento e ha potenziato l'offerta nel segmento Private Markets, raccogliendo un commitment per oltre €900m sul progetto TEC2. Il contesto di mercato ha inoltre ampiamente favorito il collocamento di prodotti strutturati. Nel segmento Asset Management si segnala il lancio di due fondi in delega e la ripresa dell'attività di CLOs (€0,4mld collocati nell'ultimo trimestre) e la raccolta positiva del fondo Special Situation.

CIB: ricavi in ripresa negli ultimi due trimestri sulla scia della maggiore attività IB e del consolidamento di Arma Partners. Il RORWA stabile all'1,2% con ottimizzazione degli

4 CET1 FL a regime, pro-forma considerando permanente il Danish Compromise come approvato dal Parlamento Europeo lo scorso 24 aprile (beneficio di ~100bps). Calcolo gestionale diverso dal COREP Common Reporting perché include l'utile non distribuito di periodo (non soggetto ad autorizzazione ex Art.26

CRR) e basato su un dividend payout del 70%. L'impatto sul CET1 dell'utile non distribuito è pari a circa 25bps.

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attivi (RWA -20%a/a a €16mld). Prosegue l'implementazione delle iniziative di Piano (team Energy Transition, avvio del Mid internazionale e dell'iter per BTP specialist).

I ricavi (€536m) sono in riduzione del 5% dai livelli record di un anno fa riflettendo il debole contesto operativo dell'Investment Banking nella prima parte dell'esercizio, impattato dalla volatilità dei mercati e dall'aumento dei tassi. Tuttavia gli ultimi due trimestri vedono una risalita in area €200m per la ripresa dell'attività su tutti i prodotti ed in particolare nell'advisory, cui si aggiunge il consolidamento della boutique Arma Partners da inizio ottobre (circa €25m di commissioni in entrambi i trimestri, 19 operazioni annunciate da luglio 2023 a conferma della leadership nel segmento digital economy). Si conferma elevata la qualità del portafoglio creditizio con riprese nette di valore che azzerano le rettifiche ed erogazioni selettive. L'utile netto si attesta a €169m (-9% a/a) con gli ultimi due trimestri superiori a €60m. RORWA stabile all'1,2%.

CF: profittevole e resiliente: ricavi +6% a €888m (record storico), utile netto stabile a €292m, RORWA in lieve calo al 2,7% per l'introduzione dei modelli AIRB (€0,9mld di maggiori RWA nel primo trimestre), indice costi/ricavi al 31% (+1pp). CoR stabilizzato a ~170bps

Prosegue l'andamento solido degli erogati (€6,1mld - di cui €2,2mld nell'ultimo trimestre - che portano il libro impieghi a 15,0mld, +4% a/a) trainati dall'efficacia della distribuzione diretta (salita a circa l'80% dei prestiti personali erogati), nonché dallo sviluppo del Buy Now Pay Later (BNPL) (circa €360m erogati, di cui €151m nell'ultimo trimestre), anche grazie all'acquisizione di HeidiPay ed all'avvio dell'accordo con Nexi, iniziative, entrambe concluse nell'autunno, che favoriranno ampiamente la capacità di acquisire nuovi clienti. Il margine di interesse (€778m, +5% a/a, +2,5% t/t) beneficia dell'aumento dei volumi malgrado l'incremento dei tassi (nuova produzione totalmente riprezzata) e l'approccio più prudente nelle erogazioni. La qualità del credito evolve secondo le attese con un lieve aumento degli indicatori di rischiosità e costo del rischio da 145bps (medio FY23) a 167bps, stabilizzato nell'ultimo trimestre. Rimangono elevati gli indicatori di copertura (76% per le deteriorate, 3,71% per i crediti performing).

INSURANCE: contributo e redditività elevati nel nuovo contesto di tassi. Danish Compromise permanente approvato dal Parlamento Europeo

Ricavi a €349m, +19% a/a, con andamento operativo robusto e crescente di Assicurazioni Generali, con l'ultimo trimestre a €123m (+58% t/t), con utili da cessione che hanno bilanciato eventi catastrofali elevati e rettifiche su attivi. L'utile netto della divisione è pari a €353m (+25% a/a). RORWA elevato (3,4%). Il valore di mercato della quota in Assicurazioni Generali (NAV) è cresciuto nell'ultimo trimestre di quasi 1 miliardo a €4,8mld. Nella seduta del 24 aprile il Parlamento Europeo ha approvato la nuova CRR, che rende permanente l'applicazione del Danish Compromise alla partecipazione in Assicurazioni Generali.

HF: gestione dinamica di attivi e passivi, efficace capacità di raccolta a costi competitivi.

La raccolta è stabile a €60,4mld: l'intensa attività di emissioni obbligazionarie (€6,5mld emessi, di cui €3,6mld nell'ultimo trimestre) ha permesso di dare seguito alla pianificata sostituzione del TLTRO (€3,5mld rimborsati) a costi inferiori alle attese. Il

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Gruppo ha colto il favorevole andamento degli spread creditizi per anticipare nei nove mesi l'80% delle emissioni di strumenti di capitale previste dal Piano 23-26. In lieve flessione i depositi (a €26,4 mld), prima della promozione avviata in aprile, in un contesto di riduzione degli impieghi del Gruppo, di conversione in risparmio gestito e amministrato.

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In data 9 maggio il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca, presieduto da Renato PAGLIARO, ha approvato i risultati di esercizio e consolidati al 31 marzo scorso del Gruppo Mediobanca illustrati dall'Amministratore Delegato Alberto NAGEL.

Risultati consolidati

Il Gruppo prosegue il suo percorso di crescita raggiungendo nei nove mesi nuovi massimi: ricavi a 2.628,2 milioni (+8,7% a/a), utile netto a 946,1 milioni (+19,6% a/a), utili per azione nei 9M pari a €1,11 (+19,5% a/a), ROTE al 13,3%, RORWA al 2,6% (+30bps a/a).

I risultati beneficiano di un terzo trimestre in crescita a livello di ricavi (897,6 milioni, +3,5% t/t) e utile netto (334,9 milioni, +28,9% t/t), grazie al mantenimento del rapporto costi/ricavi stabile(43%) e alla riduzione del costo del rischio (a 48bps).

Più nel dettaglio:

il margine di interesse sale a 1.492,4 milioni (+14,9% a/a) con un contributo dell'ultimo trimestre di 495,9 milioni in lieve calo (-1% t/t) ma pressoché stabile escludendo le cedole BTP inflation incassate sul finire del 2023 (7 milioni). La continua azione di repricing ha visto un incremento dei rendimenti di impiego (da 4,6% al 5,9%) negli ultimi 12 mesi, proseguita anche negli ultimi mesi, compensata solo in parte dal costo degli interessi passivi. E' confermata la crescita del margine di interesse della tesoreria (da 31,3 a 114,2 milioni) grazie alla positiva sensitivity ai tassi e alla buona performance del portafoglio titoli con l'ultimo trimestre in calo per l'assenza delle già menzionate cedole collegate all'inflazione, la lieve riduzione dei tassi, l'entrata a regime del costo della promo liquidità di Mediobanca Premier fatta a fine 2023 e l'anticipo di talune emissioni di strumenti di capitale fatte nel terzo trimestre per sfruttare l'andamento positivo degli spread creditizi. Tutte le altre divisioni sono in miglioramento rispetto allo scorso anno e all'ultimo trimestre: Consumer chiude a 778,4 milioni (+5,2% a/a, +2,5% t/t), Wealth Management a 319,9 milioni (+20,6% a/a, +1% t/t) e CIB a 233,2 milioni (+11,6% a/a, +3% t/t);

le commissioni nette saldano a 660,2 milioni confermando i risultati dello scorso anno (658,1 milioni) e mostrando negli ultimi due trimestri una ripresa (242,3 e 238,1 milioni rispettivamente nel secondo e terzo trimestre) per l'andamento solido del Wealth Management, l'ingresso di Arma Partners nel CIB (49 milioni nei 6 mesi dall'ingresso, equamente distribuiti nei 2 trimestri) e la ripresa dell'attività di investment Banking. A livello di singole divisioni la crescita è concentrata nel Wealth Management (363,3 milioni, +6,5% a/a, -7% t/t coerente con la stagionalità) con un incremento costante di management (255 milioni, +3% a/a e +4% t/t) e upfront fees per 70,1 milioni (+14% a/a; -10% t/t) a fronte della maggior stagionalità di banking (78 milioni, +10% a/a e -8% t/t) e performance fees (13,1 milioni; raddoppiate a/a e dimezzate t/t). Come detto il Corporate and Investment Banking si conferma a 224,8 milioni (-5,7% a/a; +6,8% t/t) assorbendo il calo dell'ECM (da 22 a 6 milioni) e dei large tickets nell'M&A domestico e francese con l'ingresso di Arma e la tenuta del Mid Corporate (27 milioni); infine il Consumer

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salda a 110,1 milioni (+7,3% a/a; +2,3%t/t), con un apporto di Pagolight (Buy Now Pay Later) a 15 milioni (5 milioni nel trimestre);

i proventi da Tesoreria saldano a 133,6 milioni con un contributo trimestrale di 40,2 milioni, leggermente sotto agli ultimi due (47,5 e 45,9 milioni); il gap rispetto allo scorso anno (172,3 milioni) riguarda quasi esclusivamente il portafoglio trading proprietario del CIB caratterizzato da una forte contrazione della volatilità e delle possibilità di arbitraggi;

il contributo all'equity method di Assicurazioni Generali è pari a 337,7 milioni con un contributo del trimestre di 122,6 milioni che riflette, da un lato, una flessione del risultato operativo, in particolare del segmento danni impattato da maggiori eventi catastrofali, maggiori svalutazioni su real estate e perdite da cessione su titoli fixed income, effetti più che compensati dalle plusvalenze derivanti dalle cessioni di Generali Deutschland Pensionskasse e delle JV del gruppo Cattolica

I costi di struttura si attestano a 1.124 milioni (+8,6% a/a, -0,7% t/t) con una incidenza del costo lavoro per 586,9 milioni (+9,5% a/a, +1,1% t/t) e delle spese amministrative per 537,1 milioni (+7,7% a/a, -2,7%t/t); la crescita nel trimestre riguarda principalmente il rafforzamento dell'organico (+18 FTE: da 5.369 a 5.387) nonché l'entrata a regime del contratto di lavoro dei bancari (circa 8 milioni contro 2 milioni di adeguamento in semestrale) soprattutto nel Premier e Consumer; per contro calano le spese amministrative nonostante le maggiori spese di marketing di Consumer e Wealth Management (+17% t/t). A livello di singole divisioni: i costi totali del Wealth Management saldano a 456,7 milioni (+11,3% a /a; -2,1% t/t); il Consumer a 271,3 milioni (+7,7% a/a; +5,6% t/t); il Corporate and Investment Banking a 266,5 milioni (+11,7% a/a; -1% t/t) con un contributo Arma di 18 milioni (+4% a/a ex Arma); le Holding Functions scontano l'uscita di Revalea e saldano a 129,6 milioni (rispettivamente +9,3 a/a e +2,4% t/t ex Revalea).

Le rettifiche su crediti si riducono a 195,7 milioni (-6,6% a/a; -13,9% t/t) di cui 62,8 milioni registrati nel trimestre; il costo del rischio passa così a 50bps in lieve calo rispetto a fine dicembre (-1bps)ed allo scorso marzo (-3bps).Il Corporate and Investment Banking mostra riprese nette di valore per 2,8 milioni, maturate nel trimestre; il Consumer Finance incrementa gli accantonamenti da 150,4 a 184,1 milioni, con un andamento costante nei trimestri (62,8 milioni l'ultimo) che fattorizza la ripresa degli scivolamenti a default registrata l'estate scorsa senza particolari incrementi nei mesi successivi se non per il diverso mix di produzione e la naturale convergenza ai livelli pre-Covid.L'uscita di Revalea si riflette nel minor apporto delle Holding Functions (da 17,4 a 5,8 milioni) mentre il Wealth Management si attesta a 8,6 milioni, di cui 7,3 milioni nel comparto dei mutui ipotecari, con quote trimestrali costanti (2,2 milioni nell'ultimo).

Gli overlay rimangono su livelli elevati (236 milioni, rispetto 243 milioni a dicembre 23 e 268 milioni a giugno 23) e vedono un utilizzo prevalentemente nel Consumer Finance e concentrato nel primo semestre (overlays del Consumer Finance pari 181,5 milioni a marzo, rispetto 187 milioni a fine dicembre e 209 milioni ad inizio esercizio).

L'utile dei nove mesi (946,1 milioni) sconta infine:

valorizzazione positiva a fair value dei fondi per 17 milioni, di cui 9 milioni nel trimestre

rettifiche per impairment sul portafoglio titoli del banking book per 2 milioni (+1 milione le riprese nel trimestre);

contributo al Fondo Interbancario per 23,8 milioni, registrato in semestrale; rispetto allo scorso anno non si registrano gli accantonamenti al fondo di risoluzione europeo (SRF);

imposte e tasse per 331,4 milioni, cui il trimestre concorre per 110,7 milioni.

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Riguardo alle poste patrimoniali, il totale attivo si attesta a 94,5 miliardi (94,9 miliardi a fine dicembre, 91,8 miliardi lo scorso anno), in dettaglio nell'ultimo trimestre:

gli impieghi si attestano a 52 miliardi (-2,2% a/a e stabili t/t) grazie alla crescita del Consumer (15 miliardi, +4,1% a/a e +1,8% t/t) sostenuti dagli elevati volumi di erogato che bilancia l'atteso calo del Corporate and Investment Banking (-8,2% a/a da 20,4 a 18,7 miliardi), con l'ultimo trimestre che vede un lieve recupero del comparto LFS (da 13,1 a 13,4 miliardi) e risente della stagionalità nel Factoring (-16% a 2,5 miliardi). Wealth Management e Holding Functions (per gran parte Leasing) di fatto restano invariati nell'ultimo trimestre rispettivamente a 16,9 miliardi (+1% su base annua) e 1,4 miliardi (-17,3% su base annua);

nel corso dei nove mesi, l'erogato del Consumer sale del 3,9% a/a 6,1 miliardi (2,2 miliardi nell'ultimo trimestre) trainato dai prestiti personali (+9,8%, da 2,6 a 2,9 miliardi); la minor richiesta di impieghi corporate e la politica di erogazione selettiva incide sugli erogati di Lending e Finanza Strutturata (-29,6% a 4,2 miliardi) e Leasing (-15,2%, inferiore a 200 milioni) mentre tiene il turnover del factoring (8,7 miliardi, +2,5 nel trimestre). I nuovi mutui ipotecari calano a 758 milioni (1.948 milioni lo scorso anno) scontando la domanda debole ed il contesto competitivo;

le attività deteriorate lorde si attestano a 1.328,8 milioni (-0,8% rispetto a giugno e +2,3% t/t). La crescita è collegata al Consumer (+10,9% rispetto a giugno e +4,8% t/t, a 973,4 milioni) in assenza di cessione di stock (attesa entro la fine dell'esercizio); il Corporate and Investment Banking risulta stabile a 48,8 milioni, di cui 23,3 nel Large Corporate; il Wealth Management si riduce da 231,9 a 225,1 milioni in entrambi i segmenti (Premier: -5,6 milioni; Private: -1,1 milioni); lo stock del Leasing scende a 81,4 milioni (-9 milioni); Il rapporto attività deteriorate/impieghi si attesta al 2,5% lordo (2,4% a dicembre) e 0,8% netto (stabile su dicembre)con un indice di copertura del 69,6% (69,1% a dicembre).

lo Stage2 cresce leggermente da 3.159,9 a 3.220,3 milioni per la temporanea salita del Wealth Management (+90,8 milioni) in larga parte regolarizzati nel mese di aprile; per contro, il Corporate and Investment Banking si riduce (-28,9 milioni) dopo rimborsi e passaggi di stage; Consumer e Leasing confermano i livelli di fine 2023 (rispettivamente 1.473,3 e 70,3 milioni);

i titoli del banking book crescono da 10,9 a 11,2 miliardi (di cui 4,7 nel portafoglio HTC e 6,5 in quello HTC&S) ed incorpora l'ingresso di nuovi acquisti di titoli di stato per 1,4 miliardi, di cui circa un terzo in titoli di stato italiani; l'andamento positivo del mercato incrementa la riserva OCI che salda a +9,1 milioni (da 1,1 milioni) e riduce le minusvalenze inespresse di Hold to Collect (da 43,5 a 13,5 milioni);

gli impieghi netti di tesoreria calano a 4,2 miliardi in un contesto di mercato che ha favorito l'aumento degli investimenti azionari e obbligazionari che si attestano rispettivamente a 3,2 miliardi (+1,3 miliardi) e 2,5 miliardi (+0,4 miliardi) a fronte di minori impieghi di tesoreria (-3miliardi) influenzati dal previsto rimborso T-LTRO(1,3 miliardi). La liquidità depositata sui conti correnti è in leggero aumento a 1,3 miliardi, mentre l'accesso al mercato repo resta intorno ai 2,5 miliardi, pur in un contesto di riduzione di valore del collateral scontando la minor liquidità post tiering BCE; gli indicatori di liquidità si confermano solidi con LCR a 150% e NSFR in linea con il target di Piano di 115%

le attività ponderate per il rischio (RWA) si attestano a 48,8 miliardi in calo rispetto a giugno di oltre 2 miliardi e stabili nell'ultimo trimestre per i minori impieghi oltre che per le misure di mitigazione del rischio (in particolare nel CIB) attuate nel primo semestre;

la raccolta resta stabile a 60,4 miliardi nonostante il rimborso del T-LTRO (1,3 miliardi per un totale di 3,5 miliardi nei nove mesi; stock residuo a 2,1 miliardi) e il calo dei depositi Wealth

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Management (-1,3 miliardi; stock a 26,4 miliardi 43,7% del totale provvista) sostanzialmente assorbito dalla maggior raccolta cartolare (+2,3 miliardi; stock a 26,2 miliardi); nell'ultimo trimestre si è attuata un'intensa attività sul mercato primario, con nuove emissioni per 3,6 miliardi (per un totale annuo di oltre 6 miliardi) ad un costo medio di 129bps di cui circa 1 miliardo a clientela privata e 800 milioni subordinate (300 milioni di Tier2 e 500 milioni di SNP, che unitamente al SNP di settembre rappresentano circa 80% del programma di emissioni di capitale previste nel Piano 23-26). Infine, la raccolta interbancaria sale da 5,6 a 5,7 miliardi;

le Total Financial Assets (TFA) salgono a 96,5 miliardi (+9,6% rispetto a giugno 2023 e +3,2% nel trimestre) spinte da nuovi afflussi di AUM/AUA per 6,8 miliardi (di cui 2,6 nell'ultimo trimestre) finanziati da conversione di depositi ed un effetto mercato positivo di oltre 3 miliardi (1,6 nel trimestre). Lo stock di AUM/AUA salda a 70,1 miliardi (+6,4% t/t) ripartito tra Private (33,4 miliardi; +6,7%), Premier (23,9 miliardi; +7,1%) e Asset Management (28,2 miliardi; +4,7%, di cui 15,4 miliardi collocati dalle reti del Gruppo). Lo stock di depositi salda a 26,4 miliardi con Private a 9,8 miliardi (-8,7%)e Premier a 16,6 miliardi (-2,1%).

I coefficienti patrimoniali (CET14: 15,2%; Total capital: 17,8%) confermano ampi buffer oltre i minimi regolamentari (SREP CET1 Overall Requirement 8,28%5, MDA 10,12%5):

il CET1 ratio è in lieve calo rispetto allo scorso dicembre, dal momento che l'attività ordinaria del trimestre (+20bps, tra autofinanziamento al netto del payout del 70%, attività di rischio ponderate e riserva FVOCI) è stata interamente assorbita dalle maggiori deduzioni prudenziali collegate all'incremento della partecipazione Assicurazioni Generali (che verranno in buona parte recuperate con l'incasso del dividendo di maggio) e della crescita del business (-30bps);

il Total Capital ratio è invece in aumento al 17,8%, per effetto della nuova emissione subordinata di 300 milioni dello scorso gennaio, solo in parte compensata dall'ammortamento prudenziale delle altre emissioni;

sia il Leverage ratio che l'indice MREL si confermano saldamente al di sopra rispetto ai requisiti minimi fissati per il 2024 ed in linea con i livelli del 31 dicembre scorso: il Leverage ratio è pari al 7,5% e l'indice MREL è pari al 43,0% degli RWA e 21,3% delle esposizioni LRE.

In data 26 febbraio 2024, Mediobanca ha completato il programma di acquisto di azioni proprie autorizzato dall'Assemblea il 28 ottobre 2023 e dalla Banca Centrale Europea il 20 ottobre 2023, acquistando un totale di n. 17 milioni di azioni, pari al 2% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a circa Euro 198 milioni.

Risultati divisionali

1. Wealth Management6: percorso strategico ben avviato con entrata di risorse senior, in accelerazione dopo il lancio di Mediobanca Premier, e riposizionamento dell'offerta. Ricavi e utile in crescita a doppia cifra (rispettivamente €690m e €153m), con TFA in

  1. SREP CET1 include: 56% della P2R (1,82%), Capital Conservation Buffer (2,5%), Countercyclical Buffer (0,133% al 31.12.23), requisito O-SII (0,125%). Il requisito non tiene conto del buffer per rischio sistemico introdotto da
    Banca d'Italia (pari a 50bps entro il 31 dicembre 2024 e a 100bps entro il 30 giugno 2025 delle esposizioni rilevanti). Il livello MDA sconta l'assenza di strumenti AT1 con l'utilizzo di 1,84% di strumenti CET1.
  2. Include il segmento Premier (Mediobanca Premier), il Private Banking (MBPB, CMB), l'Asset Management
    (MB SGR e MB Management Company, Polus Capital, RAM AI), nonché le attività di Spafid.

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aumento del 14% a/a a €97mld, dopo afflussi di AUM/AUA per circa €7mld nei nove mesi. RORWA in ascesa al 3,6%.

In un contesto di mercato contraddistinto dal permanere di una domanda elevata di prodotti di risparmio amministrato favoriti dal livello dei tassi ma nettamente più favorevole per la positiva performance delle principali asset class dalla fine del 2023, la divisione chiude i nove mesi dell'esercizio con risultati record e crescita a doppia cifra. L'utile netto dei 9 mesi si attesta a 153,1 milioni (+18,3% a/a; +5% t/t) dopo ricavi per 690,1 milioni (+12,5% a/a; -3,2% t/t), Cost/Income in calo al 66,2% (-1pp rispetto allo scorso anno) e COR stabile a 7bps; il RORWA della divisione si attesta al 3,6% (3,1% fine esercizio scorso).

Prosegue il percorso secondo le linee strategiche previste nel Piano "One Brand One Culture" con:

TFA in crescita a 96,5 miliardi (+11,8 miliardi su base annua, +2,9 miliardi nell'ultimo trimestre), in linea con la progressione di Piano, beneficiando sul finire dell'anno anche della crescita dei mercati (+1,6 miliardi);

AUM/AUA in crescita del 22% su base annua a 70,1 miliardi con afflussi netti per circa 7 miliardi (2,6 miliardi nell'ultimo trimestre, di cui circa 1 miliardo di gestito), mostrando una capacità di crescita superiore a quella di mercato (nel trimestre Net New Money di AUM pari al 10% degli stock vs 2% della media dei peers7) che beneficia anche della conversione dei depositi;

Forte ripresa degli ingressi di nuovi clienti e bankers dopo il rebranding di CheBanca! in Mediobanca Premier, avvenuto il 15 gennaio: nel trimestre sono entrati oltre 1.600 nuovi clienti di fascia alta (con patrimoni superiori a 500 mila euro) e 42 risorse commerciali (35 consulenti finanziari e 7 bankers), coerentemente con il riposizionamento della banca verso un target di clientela più elevata e ad un potenziamento dell'offerta che farà leva sulle competenze delle fabbriche prodotto del Gruppo e sul modello PIB.

Rafforzata implementazione del modello Private Investment Banking e ampliamento dell'offerta prodotti. Nei nove mesi sono stati intercettati circa 0,6 miliardi di eventi di liquidità (prevalentemente nel primo semestre), è stata ampliata l'offerta di Private Markets e sono stati collocati nuovi prodotti in delega e gestioni patrimoniali in collaborazione con Mediobanca SGR.

Nel corso dell'ultimo trimestre, l'attività commerciale MB Premier ha evidenziato la ripresa del risparmio gestito, con il lancio del fondo Pictet Consumer Trend in delega (per circa 60 milioni) e la chiusura del collocamento dei Fondi target Mediobanca "Selezione Cedola Italia 2026 e 2029" (278 milioni, di cui circa 100 nell'ultimo trimestre). È inoltre proseguito il collocamento di bonds e certificates per complessivi 430 milioni (di cui obbligazioni MB per 60 milioni e BTP valore per 300 milioni).

Mediobanca Private Banking ha proseguito l'intensa attività di collocamento in certificates, circa 480 milioni nel trimestre che porta a 1,5 miliardi il dato da inizio esercizio; nell'ambito dei prodotti di Private Markets si segnala il collocamento del fondo evergreen Apollo Aligned Alternatives (25 milioni) con l'obiettivo di incrementare la maggior liquidabilità dei fondi con strategie Private Equity, consentendo sottoscrizioni e finestre di riscatto nel tempo. Inoltre, è andata in esecuzione una nuova operazione del programma Blackrock (per complessivi 35 milioni; 490 milioni il totale ad oggi investito. In aprile è stato inoltre lanciato il nuovo club deal "TEC2" che ha raccolto un commitment da parte della clientela di oltre 900 milioni e l'adesione di circa 650 investitori, di cui il 30% nuovi clienti.

7 Media di Fineco, Banca Mediolanum e Banca Generali

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Mediobanca Banca di Credito Finanziario S.p.A. published this content on 10 May 2024 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 10 May 2024 05:18:04 UTC.