NEW YORK/MILANO (Reuters) - Meta Platforms, che controlla Facebook, fatica a bloccare i contraffattori che promuovono sulle sue piattaforme i falsi di prodotti di lusso di brand come Gucci e Chanel, secondo quanto emerso in una nuova ricerca ed alcune interviste, proprio mentre l'azienda si lancia nel mondo dell'e-commerce.

Le piattaforme del gruppo sono uno dei canali preferiti dai falsari, che sfruttano la vasta gamma di servizi di messaggistica social e privata per raggiungere potenziali clienti, riferiscono accademici, associazioni industriali e investigatori, che hanno paragonato i tentativi dei diversi brand di controllare servizi come Facebook, Whatsapp e Instagram al cercare di svuotare il mare con un secchiello.

"Facebook e Instagram sono le piattaforme chiave dove i beni contraffatti vengono venduti al grande pubblico. Dieci anni fa il primato spettava a eBay e cinque anni fa ad Amazon", ha detto Benedict Hamilton, managing director di Kroll, azienda investigativa privata che lavora con brand colpiti da contraffazione e contrabbando.

Una ricerca condotta dalla società di analisi dei social media Ghost Data, e condivisa in esclusiva con Reuters, mostra che i falsari offrono soprattutto imitazioni di brand come Gucci, Louis Vuitton, Fendi, Prada e Chanel.

La ricerca ha identificato oltre 26.000 account di contraffazione attivi su Facebook in uno studio che copre da giugno ad ottobre del 2021 - la prima volta che la società ha svolto una indagine del genere sull'app principale di Meta - e oltre 20.000 su Instagram, in aumento dal 2020 ma in calo rispetto al picco del 2019, quando vennero trovati oltre 56.000 account attivi. Circa il 65% degli account trovati era basato in Cina, il 14% in Russia e il 7,5% in Turchia.

Ghost Data è una società di analisi italiana fondata dall'esperto di cybersecurity Andrea Stroppa, che svolge anche un'attività di consulenza per il World economic forum. Ghost Data ha pubblicato diverse analisi sull'utilizzo dei social network da parte di contraffattori, sostenitori dello Stato Islamico e per la propaganda digitale.

Una ricerca di Reuters attraverso alcune parole chiave ha identificato decine di account Instagram e post su Facebook che apparentemente promuovevano beni contraffatti. Gli account sono stati rimossi da Meta per violazione delle condizioni di utilizzo dopo la segnalazione da parte di Reuters.

Il commercio online è una priorità per Meta, che ha promosso nuove opzioni di shopping per aumentare i propri ricavi, in un momento in cui l'azienda si trova a far fronte a pressioni per il cambiamento del monitoraggio degli annunci pubblicitari e ad un rallentamento della crescita degli utenti.

Il gruppo ha annunciato di voler dare battaglia ai contraffattori.

Ma gli utenti che utilizzano le piattaforme Meta per vendere falsi di lusso restano un problema persistente per l'azienda, già al centro dell'attenzione del legislatore per la gestione dei contenuti.

"La vendita di beni contraffatti e la truffa sono un problema che va di pari passo con le nuove tecnologie", ha detto un portavoce di Meta in comunicato. "Stiamo diventando ogni giorno più efficaci nel fermare questo commercio e colpire i truffatori".

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei)