Meta Platforms ha vinto un appello contro la Gran Bretagna che ha bloccato la sua acquisizione di Giphy per un unico motivo procedurale, ma il Competition Appeal Tribunal (CAT) del Paese ha approvato la conclusione dell'autorità di regolamentazione secondo cui l'accordo potrebbe danneggiare la concorrenza.

L'Autorità britannica per la concorrenza e i mercati (CMA) l'anno scorso ha ordinato a Meta di vendere la piattaforma di immagini animate Giphy, acquisita per una cifra stimata di 400 milioni di dollari, a causa delle sue preoccupazioni per la perdita di un possibile concorrente nella pubblicità e per il potenziale impatto sui rivali dei social media. nL4N2SL2RD

Il CAT ha affermato martedì che la CMA ha "mancato di consultarsi in modo appropriato" e ha "erroneamente eliminato alcune parti dalla sua decisione", aggiungendo che le parti dovrebbero identificare come e quando la questione del rinvio potrebbe essere determinata.

Ha respinto all'unanimità gli altri sei motivi di appello.

Il Direttore Generale della CMA, Andrea Coscelli, ha accolto con favore quella che ha definito una "clamorosa approvazione" del suo approccio alla revisione delle fusioni che possono danneggiare l'innovazione.

"L'innovazione è una parte vitale del processo competitivo, in particolare nei mercati digitali", ha dichiarato. "Accogliamo con favore anche l'approvazione da parte del tribunale della 'cura e attenta considerazione' data a questo problema dal Gruppo d'inchiesta indipendente in questo caso".

Un portavoce di Meta ha dichiarato: "La sentenza di oggi ha rilevato che l'approccio della CMA alla sua indagine era 'difficile da difendere' e 'mina la totalità della decisione'".

"Crediamo fermamente che il nostro investimento migliorerà il prodotto Giphy per i milioni di persone, aziende e partner che lo utilizzano".

L'impatto della vittoria di Meta nell'appello per un motivo sarà determinato a tempo debito, ha detto la CMA.

Il CAT potrebbe scegliere di annullare l'intera decisione e rinviare il caso alla CMA per una nuova indagine. La CMA potrebbe quindi giungere alle stesse conclusioni e proibire l'accordo, ma solo dopo un'adeguata consultazione sui materiali precedentemente nascosti a Meta, secondo una fonte che ha familiarità con il pensiero di Meta. (Relazione di Paul Sandle; redazione di Michael Holden e Jane Merriman)