MILANO (awp/ats/ans) - La multinazionale alimentare Nestlé in Italia ha disegnato un nuovo modello lavorativo, che punta a tenere conto delle nuove necessità e dei suggerimenti dei dipendenti.

Da questo dialogo e tenendo in considerazione le esigenze di tutti, il gruppo ha introdotto il Fab working (flessibile, adattabile e bilanciato), che è stato testato nel 2022 e ha preso definitivamente piede a partire dall'inizio di quest'anno, superando il concetto di smart working, si legge in un comunicato odierno.

Il Fab working è regolamentato da un accordo sottoscritto dall'azienda con le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. L'accordo sindacale, tra l'altro, garantisce il diritto alla disconnessione e stabilisce norme di comportamento specifiche, a tutela della salute e della sicurezza delle persone che operano da remoto.

Il nuovo modello si affianca a un piano di socialità aziendale che, stando all'impresa, mette al centro le persone Nestlé e le loro esigenze, nella convinzione che un "ambiente di lavoro sereno e un corretto bilanciamento tra vita privata e lavorativa possano facilitare il coinvolgimento dei dipendenti negli obiettivi aziendali".

"Noi di Nestlé siamo convinti che il Fab Working costituisca un importante strumento di modernizzazione organizzativa, in grado di generare valore sia per l'impresa che per i singoli individui", afferma Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato gruppo Nestlé Italia e Malta. "Investire in un modello di lavoro innovativo significa promuovere una cultura che valorizza le performance e che propone all'individuo una più forte autonomia e responsabilizzazione sui risultati, creando un ambiente basato sulla fiducia".