COPENHAGEN (awp/ats/ans) - Il gruppo farmaceutico danese Novo Nordisk, con statuto "etico" e diventato un gigante di Borsa anche grazie ai vendutissimi farmaci antidiabete e anti obesità Ozempic e Wegovy, ha cominciato a ingrandirsi per linee esterne. La prima mossa rilevante è stata l'acquisizione della tedesca Cardior per un miliardo di euro, un'operazione che punta al settore cardiovascolare.

L'obiettivo è soprattutto il composto Cdr132L in fase due di sviluppo clinico, un elemento che necessita ancora di diversi anni di sviluppo ma molto promettente, in particolare per l'insufficienza cardiaca cronica da ipertrofia, una patologia tra l'altro molto diffusa in Africa. La possibilità di puntare su una ricerca lunga è fornita anche dalla storia e dagli obiettivi societari del gruppo danese.

Novo Nordisk nasce infatti circa un secolo fa quando il premio Nobel August Krogh, partendo dal diabete che aveva colpito la moglie, convinse i detentori della proprietà intellettuale dell'insulina a fargliela produrre in Danimarca. Questi chiesero che la sua azienda non sviluppasse "cattivi profitti" e il gruppo da allora è controllato da una fondazione scientifica a scopo benefico e di ricerca.

Lo è anche oggi, pur con una quotazione in Borsa che ha raggiunto livelli da capogiro: a Wall street capitalizza quasi 580 miliardi di dollari contro per esempio i 550 scarsi di Tesla. La notizia dell'acquisizione di Cardior era attesa dal mercato e non ha mosso particolarmente il titolo, anche perché il problema principale per Novo Nordisk resta quello della produzione. Il successo strepitoso negli ultimi anni dei suoi farmaci con risultati diretti sul dimagrimento, oltre che su diabete e dell'obesità, non permette infatti di fare fronte alle richieste.

Così il gruppo "si sta muovendo per ampliare le sue aree di mercato", commenta West Christensen, market analyst di eToro, "per affermarsi nell'ambito della terapia cardiovascolare con una chiara visione di lungo termine. Grazie alle ingenti riserve di liquidità e alla forte generazione di cassa, l'azienda ha la forza di continuare ad acquistare" aggiunge Christensen. L'acquisizione non ha effetti sulle previsioni di utile operativo del 2024 già formulate dal gruppo, che per statuto destina tutti i profitti obbligatoriamente in ricerca scientifica. Azionisti e i manager non possono redistribuirli e non hanno quindi motivo di scegliere strategie a breve per una monetizzazione immediata.