Le azioni australiane sono scese di oltre il 5% martedì e si sono dirette verso la loro peggiore sessione in oltre due anni, mentre le preoccupazioni per l'aumento dell'inflazione e i nuovi casi di COVID-19 in Cina hanno innescato un crollo delle azioni globali.

L'indice S&P/ASX 200 è sceso fino al 5,3%, registrando il maggior calo percentuale intraday da marzo 2020 ed estendendo le perdite alla terza sessione.

Le azioni e i titoli di Stato sono crollati in tutto il mondo, poiché i dati sull'inflazione degli Stati Uniti hanno alimentato le preoccupazioni di un inasprimento più aggressivo della politica da parte della Federal Reserve statunitense, che si riunirà questa settimana.

I titoli tecnologici hanno guidato le perdite dell'indice di riferimento australiano, perdendo fino all'8,2% e toccando un minimo di oltre due anni, dopo la debolezza di Wall Street nella notte.

Le azioni di Block Inc, quotate in Australia, sono scese del 18,2% per guidare le perdite sull'indice tecnologico, seguite da Appen e Novonix, in calo rispettivamente dell'11,6% e del 13,5%.

I minatori sono crollati del 6,7% nella loro peggiore sessione intraday in oltre due anni, dopo che i prezzi del minerale di ferro sono scesi lunedì a causa di nuovi focolai di COVID-19 in Cina, che hanno ravvivato i timori di blocchi che potrebbero frenare la domanda nel primo produttore di acciaio al mondo.

Il trio minerario Rio Tinto, BHP Group e Fortescue Metals Group è sceso tra il 7,9% e il 6,2%.

I titoli finanziari si sono ritirati del 5,4%, con le quattro grandi banche che hanno perso tra il 6,5% e il 5,3%.

I titoli dell'oro sono scesi del 5,2%, mentre il dollaro americano è salito sulle aspettative di ulteriori rialzi dei tassi della Fed.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 ha esteso le perdite alla quarta sessione, con un calo del 2,8%, toccando il livello più basso dal maggio 2020. (Servizio di Tejaswi Marthi a Bengaluru; Redazione di Subhranshu Sahu)