Dopo l'aumento di emergenza dei tassi del mese scorso per sostenere il fiorino, la valuta peggiore dell'Europa centrale con una perdita del 10% rispetto all'euro nel 2022, la banca si è impegnata a offrire il suo nuovo strumento di deposito rapido a un tasso del 18% "finché sarà necessario".

Lunedì, tuttavia, il governo ha limitato i tassi di deposito per alcuni grandi investitori istituzionali e privati al rendimento dei buoni del Tesoro a tre mesi fino a marzo, cosa che secondo alcuni analisti danneggerebbe l'efficienza della trasmissione monetaria.

Alle 1301 GMT, il fiorino era scambiato a 408 per euro, invariato rispetto ai livelli precedenti l'annuncio.

L'Ungheria ha venduto buoni del Tesoro a tre mesi con un rendimento medio del 12,82% martedì, mentre il tasso interbancario di Budapest a tre mesi era quotato al 15,45%.

"Ci si potrebbe chiedere quale potrebbe essere un tasso d'interesse medio ponderato rappresentativo in Ungheria, data la confusa pletora di nuovi tassi d'interesse e di inasprimento quantitativo", ha detto l'economista Tatha Ghose di Commerzbank.

"La riunione di oggi ha un interesse limitato per i mercati - è più probabile che i cambiamenti di politica vengano annunciati in altre date al di fuori di questa riunione, piuttosto che oggi".

Gli economisti del brokeraggio Erste Investment hanno detto che la mossa del Governo di lunedì potrebbe convogliare i fondi degli investitori istituzionali e dei clienti privati facoltosi verso i titoli di Stato.

"La misura può essere leggermente positiva per l'OTP, tuttavia questo passo ostacola la trasmissione monetaria della banca centrale", hanno detto gli analisti.

Il fiorino ungherese è stato messo sotto pressione dall'interruzione prematura dei rialzi dei tassi da parte della NBH a settembre, con la crescita dei prezzi ancora in aumento, l'elevata esposizione dell'Ungheria alle importazioni di energia dalla Russia e una disputa sui finanziamenti con l'Unione Europea che ha ostacolato l'accesso a miliardi di euro di finanziamenti.

Gli economisti prevedono che l'inflazione media dell'Ungheria, spinta anche dall'impennata dei prezzi dei generi alimentari e dalla mossa del Governo di ridurre i sussidi energetici alle famiglie, salirà al 16% l'anno prossimo, rispetto al 14,3% previsto per il 2022, mentre la crescita economica è vista in fase di stallo.