I tassi di interesse elevati per raffreddare l'inflazione ostinata hanno ostacolato il sentimento, in quanto i consumatori che cercano di acquistare EV devono affrontare costi di prestito più elevati che compensano in gran parte i tagli dei prezzi effettuati dalle case automobilistiche per stimolare la domanda.

Polestar, che opera in 27 mercati a livello globale, ha dichiarato che ora consegnerà circa 60.000 veicoli quest'anno, in calo rispetto ai 60.000-70.000. Aveva ribadito questa previsione solo il mese scorso, dopo aver tagliato l'obiettivo a maggio rispetto alle 80.000 unità stimate in precedenza.

L'azienda quotata in borsa negli Stati Uniti, fondata dalla cinese Geely e da Volvo Cars, ha anche affermato che raggiungerà un margine lordo del 2% nel 2023, in calo rispetto alla precedente previsione del 4%.

La revisione delle previsioni di mercoledì da parte di Polestar arriva dopo che l'amministratore delegato del leader del mercato Tesla, Elon Musk, ha recentemente manifestato le sue preoccupazioni sull'espansione della capacità degli stabilimenti fino a quando i tassi d'interesse non saranno scesi, e dopo la cautela analoga di General Motors e Ford.

La startup EV Lucid ha tagliato martedì le sue previsioni di produzione per l'intero anno "per allinearsi prudentemente alle consegne".

Anche se i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento causati dalla pandemia si sono allentati, Polestar ha dovuto affrontare un ritardo nell'avvio della produzione e una crescente concorrenza, soprattutto da parte degli operatori cinesi, costringendo l'azienda a tagliare posti di lavoro per tenere sotto controllo i costi.

Mercoledì, l'azienda ha dichiarato di voler raddoppiare il taglio dei costi per aumentare i margini e di essersi assicurata ulteriori prestiti a termine da Volvo e Geely per un totale di 450 milioni di dollari, con scadenza giugno 2027.

Polestar ha registrato liquidità ed equivalenti di 951,1 milioni di dollari alla fine di settembre, rispetto agli 1,06 miliardi di dollari di tre mesi prima.

Il fatturato del terzo trimestre è salito del 41% a 613,2 milioni di dollari, grazie soprattutto all'aumento dei prezzi dei suoi veicoli, ma le spese più elevate hanno portato a perdite operative che si sono gonfiate del 33% a 261,2 milioni di dollari.