MILANO (MF-DJ)--"I casi americani di crisi bancaria si sono dimostrati eventi idiosincratici, ma è importante avere memoria di quanto è successo 15 anni fa in modo tale da non ripetere gli stessi errori".

Lo ha affermato Federico Ghizzoni, presidente di Rothschild &Co Italia, durante un convegno.

Ghizzoni sottolinea inoltre come la situazione oltreoceano non sia del tutto sotto controllo: "le banche regionali stanno subendo, giornalmente, un deflusso di capitali verso istituti di credito più grandi. Anche se di piccola dimensione, questo tipo di istituti, in alcune parti degli Stati Uniti, rappresentano circa l'80% del credito erogato presso famiglie e imprese. Si rischia quindi un credit crunch che potrebbe avere delle conseguenze anche in Europa".

Il presidente di Rothschild Italia ha poi parlato della vicenda Credit Suisse affermando che "in Ue erano anni che si sapeva dei problemi di Credit Suisse, ma va anche detto che non c'è stato un effetto a catena grazie ai bilanci puliti e buona capitalizzazione delle banche europee". Molti analisti hanno poi guardato con 'sospetto' il precedente creatosi con l'azzeramento delle obbligazioni AT1 per far sì che il deal tra la seconda banca elvetica e Ubs andasse in porto, e che è un "tema che non va sottovalutato dato che in Europa è presente circa l'80% del totale delle obbligazioni AT1 presenti sul mercato".

"Il credit crunch che potrebbe generarsi negli Stati Uniti avrà delle conseguenze anche sulle aziende, che saranno costrette quindi a finanziarsi a condizioni più dure", aggiunge poi Fabio Gallia, senior advisor Centerview Parnters. "Mai si è avuto un aumento così repentino dei tassi d'interesse delle banche centrali, e probabilmente gli effetti si esplicheranno tra qualche trimestre. Quindi, non vi è dubbio che sarà un altro anno difficile per il settore M&A".

rbo


(END) Dow Jones Newswires

April 05, 2023 10:59 ET (14:59 GMT)