ROMA (MF-DJ)--Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) resta sempre disponibile a partecipare al rilancio di Ansaldo energia, come dimostra il versamento di questi giorni dell'ultima tranche da 50 mln della manovra da 300 mln di due anni fa, ma preferisce prendere tempo sulla definizione del nuovo intervento.

Lo scrive il "Messaggero" riferendo che ieri pomeriggio il Cda della Spa pubblica, seguito da quello di Cdp Equity, titolare dell'88% della società genovese di turbine, dopo attenta disamina fatta dall'ad Dario Scannapieco avrebbero deciso di subordinare la quarta terapia d'urto, dopo gli 800 mln stanziati finora, a due condizioni: il nuovo piano industriale che sarà pronto il 10 novembre e l'accordo con le banche sulla ristrutturazione del debito (400 mln per cassa e 600 mln di firma).

Sul piano sta lavorando Lazard e dovrà prevedere cosa farà da grande la società guidata da Giuseppe Marino. Dovrebbe essere riconvertita la mission nell'auspicio che si trovi una definizione sulle commesse Enel, la riflessione riguarda la riconversione delle centrali dal carbone al gas. Il piano precedente si basava su questo assunto che però alla luce delle evoluzioni dello scenario geo-politico, suggerisce dei correttivi.

Ansaldo energia dispone anche della tecnologia sul nucleare: che fare? Sarà il nuovo governo a dover dare indicazioni precise in materia: si spera che prima del 10 novembre si insedi l'esecutivo Meloni. Da quanto emerso nel dibattito in Cda di Cassa dove sono rappresentati il Tesoro e le fondazioni, tutti ribadiscono la necessità che appena possibile ci si attivi per sostenere il rilancio. Partendo dal prestito-soci di 200 mln che andrà convertito in capitale, mentre qualche giorno fa Cdp Equity ha staccato l'assegno di 50 mln a saldo della ricapitalizzazione della primavera 2020.

Sarà necessario un nuovo aumento di circa 250-300 mln. I passi successivi riguardano la stesura del business plan e l'accordo con le banche sulla ristrutturazione del debito dove sono coinvolte Intesa Sanpaolo, Unicredit, Carige, Bpm e alcune banche estere. La manovra dovrà prevedere un allungamento delle scadenze di 3-5 anni in modo da dare fiato al rilancio che necessita alcuni anni più un ritocco dei tassi. E per consentire la ripresa, i creditori dovranno allentare la morsa. Gli istituti, sulla falsariga di Saipem, potrebbero essere chiamati a dare la garanzia sul nuovo aumento a fronte dell'uscita dei cinesi di Shanghai electric. Cdp ha un Cda ordinario giovedì 27 ottobre.

gug


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October 18, 2022 04:30 ET (08:30 GMT)