Samsung Electronics ha annunciato di aver nominato ufficialmente l'erede di terza generazione Lee Jae-yong come presidente esecutivo, due mesi dopo aver ottenuto la grazia per la sua condanna per aver corrotto un ex presidente in uno scandalo di corruzione che ha fatto cadere un precedente governo sudcoreano. La promozione di Lee è in parte simbolica, in quanto ha guidato il gruppo Samsung in qualità di vicepresidente dell'azienda di elettronica dal 2014, quando il suo defunto padre, l'ex presidente Lee Kun-hee, ha avuto un attacco di cuore. I problemi legali di Lee sono stati ampiamente considerati come un fattore che ha impedito a Samsung Electronics di promuoverlo rapidamente a presidente dopo la morte del padre nel 2020.

Il 54enne sta attraversando uno dei periodi più difficili come leader di uno dei maggiori produttori mondiali di chip di memoria per computer e smartphone. Lee era già uscito di prigione con la condizionale da un anno quando il Presidente Yoon Suk Yeol lo ha graziato nell'agosto 2022 per la condanna per corruzione, un atto di clemenza che ha sottolineato l'enorme influenza dell'azienda tecnologica nella nazione. Lee è stato condannato nel 2017 per aver corrotto l'ex Presidente Park Geun-hye e il suo stretto confidente, al fine di ottenere il sostegno del governo per una fusione tra due affiliate di Samsung che ha rafforzato il controllo di Lee sull'impero aziendale.

Park e il confidente sono stati condannati nello scandalo e i sudcoreani infuriati hanno inscenato proteste di massa per mesi, chiedendo la fine dei legami loschi tra affari e politica. Le manifestazioni hanno portato alla fine all'estromissione di Park dal suo incarico. Lee deve ancora affrontare un processo separato per le accuse di manipolazione del prezzo delle azioni e di violazioni della revisione contabile relative alla fusione del 2015.