LUCERNA (awp/ats) - Ricavi in forte crescita nel 2022 per Swiss Steel, grazie al sensibile aumento dei prezzi, sulla scia del rincaro energetico e delle materie prime: la multinazionale siderurgica con sede a Lucerna ha realizzato un fatturato di 4,1 miliardi di euro (praticamente la stessa cifra in franchi, al cambio attuale), in progressione del 27% rispetto al 2021.

La flessione dei volumi è stata più che compensata da un prezzo di vendita alla tonnellata in forte progressione, +42% a 2438 euro, emerge dai dati pubblicati oggi. L'utile operativo a livello Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) è salito da 192 a 217 milioni di euro, mentre il profitto netto è sceso da 50 a 9 milioni.

Si tratta di risultati solidi conseguiti in un quadro impegnativo, scrive la dirigenza. "Nel 2022 Swiss Steel Group ha affrontato una serie di sfide, che vanno dall'aumento vertiginoso dei prezzi dell'energia e dall'interruzione delle catene di approvvigionamento, a causa dell'instabilità del contesto geopolitico, fino alle interruzioni dell'impianto di Ugine, in Francia, in seguito a un grave incidente avvenuto all'inizio dell'anno", spiega il Ceo Frank Koch, citato in un comunicato.

Intanto l'esercizio in corso si sta rivelando più debole di quello prima. "Il rallentamento dell'economia nel quarto trimestre del 2022 e all'inizio del 2023 ha portato a un portafoglio ordini di livello inferiore ma accettabile e a tempi di consegna più brevi, consentendoci di rispondere in modo più rapido e flessibile alle opportunità del mercato", affermano i vertici. L'Ebitda annuale è atteso fra 160 e 200 milioni.

In borsa il titolo Swiss Steel si presenta in forte rialzo (+11%), nell'ambito di un mercato generalmente orientato a un leggero calo. Dall'inizio dell'anno l'azione ha però perso il 33% e sull'arco delle 52 settimane la performance è ancora più negativa, pari al -50%.

Il gruppo fino al settembre 2020 si chiamava Schmolz+Bickenbach (S+B) e doveva il suo nome agli imprenditori Arthur Schmolz e Oswald Bickenbach, che nel 1919 fondarono a Düsseldorf, in Germania, un'industria siderurgica. Attraverso acquisizioni - in particolare dell'elvetica Swiss Steel nel 2003, che era quotata in borsa - è nato un conglomerato che ha oggi circa 10'000 dipendenti ed è presente in oltre 30 paesi. L'azienda è specializzata nella fornitura di soluzioni individuali nel campo dei prodotti in acciaio speciale.