ROMA (MF-DJ)--Gelata sul taglio dell'Iva per le compagnie telefoniche: non ci sono i soldi per effettuarlo. Non che sia una novità quella che nel gigantesco bilancio pubblico si fatichi a trovare risorse per nuove iniziative, trattandosi di un budget annuale da 800 miliardi, più o meno equamente divisi tra entrate e nuova emissione di debito. Ma nello specifico, Telecom Italia, Vodafone e Wind Tre cominciavano davvero a sperare in un aiuto del governo di Giorgia Meloni.

Invece, come può rivelare MF-Milano Finanza, la proposta lanciata durante le riunioni promosse dal ministro dello Sviluppo e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal sottosegretario alle tlc Alessio Butti è stata per ora bocciata dai tecnici del Mef. Costa troppo, hanno riferito al ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che come al solito vorrà riservarsi l'ultima parola.

In effetti le risorse per dare sollievo alle telco, fortemente colpite dalla crisi e dalla predominanza degli over the top, sono ingenti, perché servono quasi un miliardo e mezzo di euro, una cifra considerevole vista la perdurante asfissia dei conti pubblici. Ma in tanti stanno spingendo affinché l'esecutivo vada in soccorso ai colossi delle tlc.

Urso ha avviato una ricognizione per trovare appunto i fondi necessari a portare l'Iva sui servizi telefonici dal 22% al 10%, la commissaria per l'Antitrust Ue, Margrethe Vestager, proprio in un'intervista a Milano Finanza, ha ricordato la necessità per le grandi compagnie telefoniche di aggregarsi onde rispondere alla devastante concorrenza di Google, Meta, Microsoft e Amazon, magari chiudendo un occhio su qualche intesa di troppo. La stessa premier Meloni segue da molto vicino la vicenda della crisi di Tim e della separazione della rete con il possibile coinvolgimento di Open Fiber e di Cdp, nonché di Kkr. Ma queste per ora sono solo intenzioni. La storia l'ha raccontata bene questo giornale ed è una delle principali urgenze del Paese se si vuole mantenere competitivo un settore che occupa decine di migliaia di persone in Italia. L'abbassamento dell'Iva per gli operatori tlc dal 22% al 10% potrebbe infatti avere un impatto importante sul conto economico delle aziende, nello specifico sull'ebitda (i guadagni tolte le tasse e gli interessi) delle società intorno a 1,4 miliardi, il tutto considerando solo il mercato residenziale (mobile e fisso) e non le utenze business.

Per la sola Tim l'impatto sul margine operativo lordo (mol) potrebbe essere davvero consistente, tra 300 e 400 milioni di euro, una cifra che permetterebbe al ceo Pietro Labriola di vivere molto più serenamente il secondo anno del suo mandato e magari soprassedere sulla vendita della rete, forse con buona pace di Vivendi, suo primo azionista.

Ma chi beneficerebbe di questo taglio dell'imposta sul valore aggiunto? Ci sono due ipotesi. In un primo caso, l'impresa potrebbe mantenere invariato il prezzo del servizio di telecomunicazione al netto dell'imposta, permettendo così una riduzione del costo del servizio a tutti i consumatori e magari garantendo un aumento dei ricavi. Nel secondo caso, le imprese potrebbero decidere di mantenere invariato il prezzo del servizio di telecomunicazioni inclusivo di Iva, incamerando tutto il beneficio fiscale con conseguente miglioramento istantaneo dei conti. È evidente che entrambi le opzioni sono comunque una manna per le imprese di tlc.

Queste analisi si scontrano con l'attuale opposizione del Mef, a meno che dalle nuove stime del Pil, che ha chiuso un 2022 con +3,9%, non arrivino segnali incoraggianti di una recessione molto lieve nell'anno in corso, fatto che permetterebbe al Tesoro di trovare un po' d'agibilità nelle pieghe della finanza pubblica anche per la manovra salva-telco.

Questo spiraglio di speranza si potrebbe aprire non prima di fine estate, quando il quadro del costo della crisi energetica sarà auspicabilmente migliore. Prima di allora nella lista delle urgenze di Meloni e Giorgetti la prima voce resterà la lotta all'inflazione e il reperimento di risorse necessarie per i nuovi provvedimenti salva-bollette. Il taglio dell'Iva è dunque congelato, non bocciato. Come tante altre cose.

red

fine

MF-DJ NEWS

0208:34 feb 2023


(END) Dow Jones Newswires

February 02, 2023 02:35 ET (07:35 GMT)