Il Governo del Primo Ministro Giorgia Meloni non è coinvolto in alcun modo in una sfida legale da parte di UniCredit sui termini stabiliti dalla Banca Centrale Europea (BCE) per la riduzione della sua presenza in Russia, ha detto una fonte governativa senior.

Nelle ultime settimane, le banche dell'Eurozona ancora attive in Russia, a più di due anni dall'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, sono state sottoposte a crescenti pressioni da parte delle autorità di vigilanza del blocco e delle autorità statunitensi, per i loro legami con il Paese.

Il Supervisore Capo del settore bancario della zona euro, Claudia Buch, ha dichiarato a maggio che la BCE ha detto alle banche con un'esposizione significativa alla Russia di accelerare i loro sforzi di de-risking, definendo una chiara tabella di marcia per il ridimensionamento e l'uscita dal mercato russo.

Nello stesso mese, il Governatore della Banca d'Italia e responsabile delle politiche della BCE, Fabio Panetta, ha esortato le banche italiane a "uscire" a causa dei rischi di reputazione.

UniCredit, che possiede la 15esima banca russa per attività, ha dichiarato la scorsa settimana che avrebbe contestato la decisione della BCE presso la Corte di Giustizia Europea, chiedendone la sospensione in attesa di una sentenza.

Le decisioni della Corte richiedono in media circa 20 mesi, mentre la sentenza sulle richieste di sospensione dovrebbe richiedere alcune settimane.

La fonte governativa, che ha chiesto di non essere nominata perché non autorizzata a parlare con i media, ha detto a Reuters che la banca è libera di fare ciò che ritiene più opportuno per proteggere i propri interessi, ma il Governo non ha alcun ruolo nella questione.

La persona ha aggiunto che UniCredit ha informato il Governo dei suoi piani.

UniCredit ha rifiutato di commentare.

La settimana scorsa, l'istituto di credito ha dichiarato di avere dubbi sul fatto che i termini stabiliti dalla BCE per tagliare la sua esposizione russa fossero coerenti con le leggi russe e con le sanzioni occidentali contro la Russia.

La banca ha dichiarato di aver bisogno che il tribunale faccia chiarezza sulla questione prima di conformarsi alle richieste della BCE, perché c'era il rischio di "gravi conseguenze indesiderate" sulla sua unità russa e sul gruppo nel suo complesso.

Il leader di Forza Italia e Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto la scorsa settimana di condividere la necessità di chiarezza, aggiungendo che le decisioni affrettate su tali questioni rischiano solo di danneggiare le aziende italiane ed europee.

Nei mesi scorsi, Tajani ha presieduto incontri incentrati sulle aziende italiane che operano in Russia, ai quali hanno partecipato i rappresentanti delle imprese con interessi in loco.

Con 56 filiali alla fine dello scorso anno e un personale a tempo pieno di circa 3.150 persone, AO UniCredit è il 15° più grande istituto di credito russo per attività, secondo una classifica di aprile 2024 stilata da Interfax.