L'Italia non è in grado di vendere il Monte dei Paschi di Siena (MPS) a breve termine a causa della mancanza di acquirenti interessati e potrebbe procedere invece con la collocazione di piccoli blocchi di azioni sul mercato, hanno detto venerdì due persone vicine alla questione.

L'Italia detiene il 64% della banca toscana a seguito di un salvataggio del 2017, che l'Unione Europea aveva autorizzato all'epoca a condizione che l'aiuto statale fosse temporaneo.

Reuters è stata la prima a maggio a riferire che il Tesoro era aperto a vendere la sua partecipazione nel Monte dei Paschi (MPS) sul mercato se le condizioni fossero state giuste.

Le fonti hanno detto che, da allora, tale opzione è emersa sempre più come l'unica soluzione realistica per rispettare gli impegni di ri-privatizzazione presi da Roma con l'UE, data la scarsità di acquirenti.

Sebbene il Tesoro stia valutando di ridurre la sua partecipazione con il collocamento di azioni, manterrebbe la proprietà di maggioranza, ha detto una delle fonti.

Un portavoce del Ministero ha dichiarato che non è stata ancora presa alcuna decisione in merito a MPS.

Dopo un tentativo fallito di vendita a UniCredit alla fine del 2021, il Tesoro ha assunto Luigi Lovaglio per guidare MPS attraverso un aumento di capitale rischioso che il banchiere veterano ha portato a termine un anno fa in condizioni di mercato difficili.

Lovaglio ha utilizzato il denaro per finanziare le uscite volontarie del personale e per aumentare i profitti attraverso i tagli dei costi, prevedendo un utile netto di oltre 1 miliardo di euro quest'anno.

UniCredit e Banco BPM hanno entrambi ripetutamente negato qualsiasi interesse per MPS. I banchieri hanno detto che l'aumento di capitale ha reso qualsiasi operazione più costosa per qualsiasi acquirente, complicando la prospettiva di una fusione.

Lovaglio ha chiesto in passato un consolidamento tra gli istituti di credito di medie dimensioni come MPS, ma una delle fonti ha detto che il Governo ritiene che, con più tempo a disposizione, il top management della banca potrebbe generare ulteriore valore per gli azionisti di MPS, il che sembra preferibile a un accordo affrettato. (Relazioni di Giuseppe Fonte a Roma e Valentina Za a Milano; editing di Alvise Armellini)