MILANO (MF-DJ)--Il contenimento dei costi sarà una delle leve che il neo-amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio, insediatosi lo scorso febbraio, userà per rimettere in carreggiata l'istituto senese in vista del nuovo aumento di capitale.

A venti giorni dalla presentazione del nuovo piano industriale, fissata per giovedì 23, il confronto tra l'istituto, il Tesoro (primo socio al 64%) e la DgComp è intenso sul tema da sempre più spinoso a Siena, quello del personale. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, Lovaglio starebbe discutendo su una quota di 5 mila esuberi su un totale di 21 mila dipendenti.

Se sul numero si troverà l'accordo, l'asticella si collocherà parecchio più in alto rispetto ai circa 4 mila esuberi del piano - mai approvato dalla Bce - presentato a dicembre dall'ex ceo Guido Bastianini, e che già prevedeva tagli quasi doppi rispetto al precedente piano del 2020. Sarebbe comunque un intervento sul personale meno drastico di quello proposto da Unicredit che, nella trattativa con il Tesoro per rilevare l'istituto senese, aveva chiesto oltre 6 mila uscite. «Ci saranno soluzioni concordate», spiega una fonte a conoscenza del dossier, «si vuole una cosa fatta bene». Gli esuberi dovrebbero quindi essere volontari e gestiti attraverso il fondo di categoria, con una durata del piano-esuberi fino a 7 anni, sempre che il fondo ad hoc abbia capienza sufficiente.

red/lab

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0308:16 giu 2022


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June 03, 2022 02:16 ET (06:16 GMT)