MILANO (MF-DJ)--La Bce starebbe valutando di alzare il requisito di "secondo pilastro" (Pillar 2) di Unicredit, attualmente pari all'1,75%, ovvero quello specifico aggiuntivo che si applica alle singole banche per fronteggiare rischi non compresi nel requisito minimo di "primo pilastro".
Lo scrive Bloomberg citando fonti vicine alla situazione. Di solito si usa aumentarlo o ridurlo dello 0,25%, il che significa che il prossimo passo dell'istituto di credito italiano sarebbe probabilmente il 2% delle sue attività ponderate per il rischio (Rwa).
Attraverso il meccanismo del secondo pilastro, la Bce ha il potere di costringere le singole banche a conservare più capitale quando ritiene che non siano al passo con la sua valutazione sulla probabilità di perdite future. Un aumento per Unicredit potrebbe anche servire da monito per le altre, dato che l'amministratore delegato, Andrea Orcel, sta attualmente offrendo una delle politiche di dividendi e riacquisti di azioni più generose dell'area.
Requisiti di capitale più stringenti potrebbero avere un impatto sulla politica di dividendi di Unicredit e su eventuali operazioni di M&A. Le esposizioni cross-border alla Russia, secondo l'agenzia, rappresentano ancora uno scoglio per la banca. In ogni caso i requisiti di capitale sono abbondantemente sopra ai livelli richiesti Bce.
UniCredit S.p.A. figura tra i primi gruppi bancari europei. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- banca d'affari, investimento, finanziamento e merchant bank (53,7%): leasing, factoring, realizzazione di operazioni su titoli, interventi sui mercati dei tassi, dei cambi, azionari e di prodotti derivati, brokeraggio, ecc.;
- banca al dettaglio (46,3%).
A fine 2022 il gruppo gestisce 511,9 Mld EUR di depositi e 524,9 Mld EUR di crediti.
La commercializzazione dei prodotti e servizi è garantita da una rete di 3.175 agenzie localizzate principalmente in Italia (2.986).
La ripartizione geografica dei ricavi (prima delle elisioni infragruppo) è la seguente: Italia (43,5%), Germania (24,3%), Europa centrale (16,6%), Est Europa (9,6%) e Russia (6%).