BERNA (awp/ats) - Swisscom non ha fretta di stabilire con quale marchio si presenterà in Italia dopo l'acquisizione delle attività locali di Vodafone e la fusione di queste unità con Fatweb, operatore della penisola già controllato dal gruppo elvetico.

"Non abbiamo ancora deciso", ha dichiarato il Ceo di Swisscom Christoph Aeschlimann in un'intervista rilasciata oggi all'agenzia finanziaria Awp. "Abbiamo abbastanza tempo per esaminare la questione in dettaglio e stabilire come procedere in seguito".

Il tema deve essere affrontato con molta attenzione, ha sostenuto il 45enne. "Ci vuole molto tempo per affermare un marchio: presumo che la decisione in merito sarà più orientata alla lentezza che alla velocità".

In base ai termini dell'intesa con Vodafone, Swisscom potrà continuare a usarne il nome per cinque anni. Inoltre con l'operazione ha acquisito anche il marchio secondario Ho, già radicato sul mercato: questo continuerà a esistere, ha fatto sapere Aeschlimann. "Abbiamo anche il marchio Fastweb, che è molto conosciuto: in questo senso, non abbiamo necessariamente bisogno di un nuovo marchio se non possiamo più usare Vodafone".

Le condizioni generali in Italia non saranno facili. "Riteniamo che il mercato rimarrà molto competitivo", ha proseguito il dirigente con laurea in informatica al Politecnico federale di Losanna e studi in economia in Canada. "Ci sono molti operatori sia nella telefonia mobile che nella rete fissa. La situazione non cambierà nemmeno dopo la fusione. È quindi molto importante che le reti siano di nostra proprietà e che possiamo realizzare economie di scala per rimanere competitivi".

Confrontato con le critiche mosse dagli ambienti politici, il Ceo da giugno 2022 ha ribadito l'asserita bontà dell'operazione, a suo avviso altamente complementare in termini di infrastrutture e capacità. "In questo senso, l'accordo è molto vantaggioso", si è detto convinto il manager che l'anno scorso ha incassato compensi per 1,85 milioni di franchi, cioè quanto hanno guadagnato quattro consiglieri federali. "Per questo motivo riteniamo che saremo in grado di realizzare l'operazione come previsto".

Secondo le informazioni fornite da Swisscom, Fastweb e Vodafone si completano molto bene. Fastweb realizza l'87% del suo fatturato con la rete a banda larga e solo il 13% con la telefonia mobile, mentre per Vodafone Italia le proporzioni sono invertite: la filiale del colosso inglese genera due terzi dei ricavi con la telefonia mobile e poco meno di un terzo con la rete fissa.

Insieme, Fastweb e Vodafone raggiungono una quota di mercato del 31% nella rete fissa e del 26% nella telefonia mobile in Italia. C'è ancora margine di miglioramento nella più recente tecnologia mobile 5G, dove Vodafone ha raggiunto una copertura del 68%. "Vogliamo continuare l'espansione del 5G", ha affermato Aeschlimann.

In termini di giro d'affari le due società insieme sono il chiaro numero due con 7,3 miliardi di euro dietro a TIM, che dovrebbe generare 9,2 miliardi a seguito del previsto scorporo della divisione reti. Se si considera l'utile operativo Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) Vodafone e Fastweb sarebbero addirittura davanti a TIM: 2,4 miliardi di euro contro 1,8 miliardi.