ZURIGO (awp/ats) - La Banca cantonale del Vallese è nel mirino delle autorità di controllo borsistico: l'istituto è sospettato di aver violato le normative riguardanti la divulgazione di informazioni che possono influenzare il corso delle azioni (cosiddette comunicazioni ad hoc).

Un'inchiesta preliminare ha fornito prove sufficienti di una possibile violazione ed è quindi stata aperta un'indagine formale, ha indicato oggi SIX Exchange Regulation (SER), l'istanza indipendente in seno al gruppo finanziario SIX che opera come sorvegliante delle società quotate alla borsa di Zurigo. L'autorità si riserva di fornire ulteriori dettagli in merito solo al termine del procedimento.

La banca cantonale del Vallese (Banque Cantonale du Valais, Walliser Kantonalbank) ha una storia che risale nel tempo. Un primo istituto con questo nome venne infatti fondato per volontà del parlamento cantonale nel 1856, ma fallì poi nel 1871. L'entità attuale risulta da un nuovo tentativo effettuato nel 1917, con la creazione di una società anonima di diritto pubblico. La banca gode della garanzia statale e alla fine di dicembre 2022 aveva una somma di bilancio di 19 miliardi di franchi, con un organico di 550 dipendenti.

Il 70% delle azioni della società è in mano al cantone. L'impresa è però anche quotata in borsa: l'azione presenta oggi un ribasso di circa l'1%, in un mercato generalmente orientato a un rialzo di uno speculare 1%. Dall'inizio del 2023 il valore ha guadagnato il 10% La performance è positiva anche su un arco di tre anni: +5%.