LONDRA/SINGAPORE (Reuters) - Il dollaro scende dai massimi di 12 settimane dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi, mentre l'euro, sensibile alla Cina, è in lieve rialzo sulla scia di Pechino che ha dimezzato l'imposta di bollo sul trading azionario.

L'indice del dollaro è in ribasso dello 0,1% a 104,15, dopo aver toccato venerdì il massimo da inizio giugno. L'indice è avanzato di oltre il 2% ad agosto e si appresta a interrompere una striscia di due mesi di perdite.

In un atteso discorso al simposio annuale di politica economica di Jackson Hole, venerdì Powell ha promesso che si muoverà con cautela nelle prossime riunioni, sottolineando sia i progressi compiuti nell'allentamento delle pressioni sui prezzi sia i rischi derivanti dalla sorprendente forza dell'economia statunitense.

Nel frattempo, l'euro, che finora ha perso l'1,7% in agosto, ha registrato lievi guadagni, per poi attestarsi intorno alla parità a 1,0798 dollari dopo che la Cina ha dimezzato l'imposta di bollo sugli scambi azionari nell'ultimo tentativo di rilanciare il mercato in difficoltà della seconda economia mondiale.

Ma la moneta unica si attesta vicino ai minimi di quasi 11 settimane toccati venerdì dopo che la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha sottolineato che la politica deve essere restrittiva.

Lo yuan cinese è stabile rispetto al dollaro, sostenuto dalla banca centrale cinese. Lo yuan spot rimane pressoché invariato a 7,2941 per dollaro.

Lo yen sale dello 0,1% a 146,56 per dollaro, appena al di sotto del minimo di oltre nove mesi di 146,64 toccato venerdì, mentre gli operatori continuano a monitorare eventuali segnali di intervento sul mercato valutario da parte delle autorità giapponesi.

La Banca del Giappone manterrà l'attuale politica ultra-accomodante poiché l'inflazione core in Giappone rimane "un po' al di sotto" dell'obiettivo, ha detto sabato il governatore della banca centrale.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)