I rendimenti dell'area euro sono aumentati mercoledì, raggiungendo il forte aumento dei loro omologhi statunitensi nella tarda serata di martedì.

Tuttavia, gli investitori in titoli di Stato sono rimasti in attesa dei dati sull'inflazione in Germania, che potrebbero fornire ulteriori indizi sul percorso monetario della Banca Centrale Europea, e dei verbali del Comitato del Mercato Aperto della Federal Reserve nel corso della sessione.

I dati tedeschi, che solitamente definiscono il tono dei mercati obbligazionari, saranno resi noti giovedì mattina, mentre i dati della zona euro saranno pubblicati il giorno successivo.

I mercati monetari hanno prezzato 159 punti base (bps) di tagli dei tassi entro la fine dell'anno, rispetto ai 163 punti base (bps) della fine di mercoledì. I mercati hanno scontato circa 165 punti base di tagli dei tassi alla fine dello scorso anno.

Il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni, il benchmark per l'area euro, è salito di 2,5 bps al 2,09%.

I rendimenti dei Treasury statunitensi sono aumentati negli scambi di Londra, con il decennale che è salito di 1,5 bps al 3,96%, dopo aver toccato un massimo di 2 settimane al 4,023% il giorno prima, mentre i trader statunitensi hanno abbassato le aspettative di tagli dei tassi nel 2024 a 150 bps dagli oltre 160 bps della scorsa settimana.

I mercati attendono anche i dati occupazionali degli Stati Uniti giovedì e venerdì.

"Verranno raccolti anche i dati sulle aperture di posti di lavoro, ma l'impulso maggiore per il mercato potrà venire dai verbali del FOMC, che faranno riferimento alla riunione cruciale del 13 dicembre", ha dichiarato Garvey Padhraic, responsabile regionale della ricerca per le Americhe presso ING.

"Le probabilità sono che non siano così orientati al ribasso come il Presidente della Fed (Jerome) Powell ha fatto durante la conferenza stampa", ha aggiunto.

I mercati hanno anche osservato i crescenti segnali di rischio geopolitico, che potrebbero avere un impatto sulle catene di approvvigionamento e alimentare un nuovo aumento dell'inflazione.

I prezzi del petrolio sono rimasti invariati negli scambi asiatici dopo le forti oscillazioni dell'inizio della settimana, in quanto i mercati hanno soppesato le preoccupazioni per l'economia statunitense e le potenziali interruzioni dell'approvvigionamento.

I militanti Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno intensificato gli attacchi alle navi nel Mar Rosso per dimostrare il loro sostegno al gruppo islamista palestinese Hamas che combatte contro Israele a Gaza.

Il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni, il benchmark per la periferia dell'area euro, è salito di 4 punti base al 3,76%.

Il divario tra i rendimenti italiani e tedeschi si è attestato a 166 punti base, dopo essere sceso sotto i 160 punti base la scorsa settimana.

Un piano della BCE più lento del previsto per ridurre il reinvestimento del Programma di Acquisto di Emergenza Pandemia (PEPP), un patto di stabilità dell'Unione Europea che concede più tempo per tagliare il debito pubblico e le aspettative di tagli aggressivi dei tassi, hanno recentemente sostenuto la domanda di titoli di Stato italiani. (Servizio di Stefano Rebaudo, redazione di Elaine Hardcastle) ;))