Le azioni australiane sono scese per la terza sessione consecutiva giovedì, in quanto i dati economici statunitensi, migliori del previsto, hanno rinnovato i timori che un'inflazione vischiosa significhi un altro aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest'anno.

L'indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,6% a 7.207,50 alle 0010 GMT. Il benchmark ha chiuso in ribasso dello 0,8% mercoledì.

I dati hanno mostrato che il settore dei servizi degli Stati Uniti ha inaspettatamente guadagnato terreno nel mese di agosto, pesando sul sentimento di rischio nei mercati offshore.

L'umore cupo potrebbe peggiorare in Asia con la pubblicazione dei dati commerciali della Cina, che dovrebbero mostrare che le importazioni e le esportazioni hanno continuato a contrarsi ad agosto, anche se ad un ritmo più lento.

L'economia australiana si è espansa più del previsto nel secondo trimestre, trainata dalle esportazioni e dagli investimenti, mentre i consumi delle famiglie sono rimasti deboli a causa dei tassi d'interesse elevati da dieci anni che hanno ridotto la domanda.

I minatori sono crollati del 2,4% e hanno registrato il calo maggiore in tre settimane, seguendo il calo dei prezzi del rame.

Un rapporto di Fitch ha dichiarato che i flussi di cassa dei giganti minerari globali, tra cui il Gruppo australiano BHP, saranno colpiti da una nuova legge in Cile che richiede ai produttori di rame di pagare più tasse e royalties al Governo.

BHP è scesa del 4,5%, rendendo il suo titolo il secondo maggior declino del benchmark.

Le banche hanno perso lo 0,4%, con le "quattro grandi" banche in calo tra lo 0,2% e lo 0,7%.

National Australia Bank è scesa dello 0,6%. L'istituto di credito sta pianificando di tagliare 222 posti di lavoro nei dipartimenti di prestiti personali, tecnologia, finanza aziendale e copertura clienti, secondo quanto riportato mercoledì dall'Australian Financial Review.

I titoli tecnologici hanno perso circa l'1% in seguito alle perdite registrate a Wall Street durante la notte.

Le azioni di Block e Xero, quotate all'ASX, hanno perso rispettivamente l'1,5% e lo 0,9%.

Super Retail Group è stato il maggior ritardatario della borsa nazionale, con un crollo di oltre il 7%, il più grande calo intraday in oltre 4 mesi.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è sceso dello 0,2% a 11.405,73.