Uno sguardo alla giornata in corso sui mercati europei e globali da parte di Wayne Cole.

L'inizio della settimana in Asia è stato nervoso, in quanto le preoccupazioni per il settore immobiliare cinese, carico di debiti, hanno avuto ripercussioni sulle azioni e sullo yuan, che ha toccato i minimi da un mese a questa parte, nonostante una forte correzione da parte della PBOC.

Le blue chip cinesi hanno perso l'1,1%, oltre al calo del 3,4% della scorsa settimana. Le azioni di Country Garden sono scivolate di oltre il 12% ai minimi storici dopo che la società immobiliare ha sospeso la negoziazione di 11 delle sue obbligazioni onshore.

I dati sui prestiti e sul credito bancario di venerdì sono stati solo l'ultima lettura negativa, anche se tutte le chiacchiere sulla deflazione sono un po' premature. Un mese di prezzi al consumo negativi non è una vera e propria deflazione, che viene definita come un calo sostenuto del livello dei prezzi in un'economia.

L'inflazione core è effettivamente raddoppiata, raggiungendo lo 0,8% a/a, e il calo dei prezzi al consumo è stato in gran parte determinato dalla volatilità dei prezzi della carne di maiale di un anno fa. Sebbene la carne di maiale sia importante in Cina, non rappresenta certo l'intera economia.

Tuttavia, gli analisti occidentali sostengono che i consumatori cinesi devono risparmiare di meno e spendere di più per mettere in moto l'economia, e Pechino sembra avere una visione quasi morale del consumo, come se fosse un peccato. Questo pone l'attenzione sulle vendite al dettaglio di martedì, dove si prevede un aumento del 4,7%, anche se un'ampia gamma di stime da +2,8% a +10,8% suggerisce che una sorpresa è possibile.

Lo stesso vale per le vendite al dettaglio statunitensi di martedì, dove la mediana prevede un aumento dello 0,4%, ma BofA punta sullo 0,7% in base alla spesa di credito e di debito nel mese. Un risultato forte sarebbe presumibilmente positivo per gli utili aziendali, ma metterebbe anche in discussione la visione sanguigna del mercato sulla Fed, dove i futures stanno valutando una probabilità del 70% che il ciclo di restringimento sia finito.

Questa non sarebbe una notizia gradita ai Treasury, che sono costretti ad abbassare il prezzo per mantenere la domanda mentre il governo contrae prestiti ingenti per finanziare il suo deficit di bilancio di 1.600 miliardi di dollari.

I rendimenti dei titoli a 10 anni sono saliti al 4,18% lunedì e si trovano a breve distanza dal top del 2023 del 4,206%, la cui rottura sarebbe ribassista per un test del massimo dello scorso anno del 4,337%.

Con la Banca del Giappone che mantiene i rendimenti dei JGB intorno allo 0,62%, l'allargamento dello spread ha portato il dollaro a un nuovo picco 2023 di 145,22 yen lunedì. Qualsiasi cosa al di sopra di 145,00 rischia l'intervento giapponese, ma i tori hanno gli occhi puntati sul top dello scorso ottobre a 151,94.

Il dollaro vola anche su Aussie e Kiwi e su una serie di valute asiatiche emergenti, che vengono scaricate come proxy del rischio Cina.

Sviluppi chiave che potrebbero influenzare i mercati lunedì:

- I prezzi all'ingrosso tedeschi di luglio sono presenti in un'agenda altrimenti vuota.