Uno sguardo alla giornata che ci attende sui mercati asiatici da parte di Jamie McGeever. La decisione sui tassi d'interesse dell'India e la revisione del PIL giapponese saranno i principali fattori locali che guideranno i mercati asiatici giovedì, con un sentimento più ampio offuscato da un crollo dei profitti nei titoli tecnologici statunitensi e da un sorprendente rialzo dei tassi in Canada.

Dopo un rally di oltre il 25% quest'anno e di oltre il 20% dal minimo dello shock bancario statunitense di marzo, il Nasdaq ha registrato la sua peggiore giornata da aprile, scivolando dell'1,3%.

L'indice dei titoli Mega Tech che ha guidato quasi da solo il rally azionario statunitense di quest'anno - con un rialzo di oltre il 60% quest'anno - è crollato di quasi il 3%, registrando il calo maggiore da febbraio.

La decisione della Banca del Canada di aumentare i tassi ad un massimo di 22 anni del 4,75% non era molto attesa. Ha fatto seguito ad un aumento dei tassi altrettanto sorprendente da parte dell'Australia il giorno prima, un uno-due da parte dei responsabili politici che probabilmente gli investitori non avevano previsto.

Se aggiungiamo un aumento dell'1% dei prezzi del petrolio, un crollo dell'attività commerciale cinese e lo yuan che ha toccato un nuovo minimo di 6 mesi, lo scenario per i mercati asiatici nella seconda metà della settimana appare un po' più cupo rispetto alla prima metà.

Si prevede che la Reserve Bank of India lascerà il suo tasso di interesse chiave invariato al 6,50% e per il resto del 2023, secondo un sondaggio Reuters tra gli economisti. Sebbene l'inflazione abbia toccato un minimo di 18 mesi del 4,70% ad aprile, non si prevede che scenda all'obiettivo di medio termine del 4% della RBI per almeno altri due anni.

Se l'inflazione è così appiccicosa, gli investitori possono forse aspettarsi una 'pausa da falco' piuttosto che una 'pausa da dovish' da parte della RBI, soprattutto alla luce delle sorprese da falco di Australia e Canada di questa settimana.

La crescita del primo trimestre giapponese, invece, dovrebbe essere rivista al rialzo di un decimo di punto percentuale, allo 0,5% su base trimestrale, e di tre decimi di punto percentuale, all'1,9% su base annua, grazie ai solidi investimenti dei produttori.

Il dollaro statunitense è tornato al di sopra di 140,00 yen e una stampa del PIL debole potrebbe avvicinarlo al massimo dell'anno appena sotto 141,00 yen. Anche un'eccedenza delle partite correnti più ridotta del previsto nel mese di aprile, i cui dati saranno resi noti giovedì, potrebbe fare la differenza.

Il dollaro australiano, che ha toccato un massimo di un mese mercoledì dopo il rialzo dei tassi della RBA, potrebbe ricevere una spinta dai dati commerciali australiani di giovedì. La previsione di consenso è che l'eccedenza si sia leggermente ridotta rispetto a marzo, attestandosi a 14 miliardi di dollari australiani.

Ecco tre sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati giovedì:

- Decisione sui tassi d'interesse in India

- PIL del Giappone (Q1, rivisto)

- Commercio Australia (aprile)