WASHINGTON (awp/ats/ans) - Il mercato del lavoro statunitense corre e allontana un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed, la banca centrale degli Usa). I posti di lavoro creati in marzo sono stati 303'000, ben oltre le attese degli analisti, mentre il tasso di disoccupazione è calato lievemente, dal 3,9% di febbraio all'attuale 3,8%.

Già in calo prima della diffusione dei dati americani, le borse europee chiudono in rosso - Francoforte perde l'1,24% -, con l'incertezza sui tassi e le tensioni in Medio Oriente che spingono le quotazioni del petrolio attorno ai 90 dollari (80,60 franchi al cambio attuale) al barile. Wall Street invece avanza accantonando i timori sul costo del denaro e concentrandosi sulla forza dell'economia destinata a sostenere gli utili dell'"azienda America".

Con i dati sull'occupazione migliori delle attese più rosee, la paura è che il tanto atteso taglio dei tassi della Fed slitti ulteriormente, forse a settembre dall'atteso luglio di solo qualche giorno fa. Una riduzione in settembre si tradurrebbe quasi certamente in un numero di tagli dei tassi inferiore ai tre previsti.

Il presidente della Federal Reserve di Atlanta (Georgia), Raphael Bostic, ha detto nei giorni scorsi che probabilmente bisognerà attendere fino al quarto trimestre prima di un'azione della Fed. Il numero uno della FederalReserve di Minneapolis (Minnesota), Neel Kashkari, ha invece aperto alla possibilità di nessun taglio quest'anno. Nei giorni scorsi, parlando da Stanford (California), il presidente della Banca centrale statunitense Jerome Powell ha ribadito che non c'è alcuna fretta di ridurre il costo del denaro e che la Fed deve avere maggiore fiducia nella parabola di calo dell'inflazione verso l'obiettivo del 2%.

Il presidente statunitense Joe Biden plaude al boom dei posti di lavoro creati, una cifra superiore alla media degli ultimi dodici mesi. I dati sono una "pietra miliare. Con i 303'000 posti di marzo abbiamo superato i 15 milioni di posti creati da quando ho assunto l'incarico", ha detto. "Abbiamo compiuto molta strada ma non smetterò di combattere per le famiglie. Sto agendo per ridurre i costi e chiedendo alle grandi aziende di trasferire i loro profitti record ai consumatori", ha aggiunto Biden, la cui campagna elettorale ha scommesso molto sul buon andamento dell'economia grazie alla Bidenomics, la politica economica dell'amministrazione del presidente.

Una tesi non condivisa dagli americani che, secondo i sondaggi, sul fronte economico si fidano più del candidato alla presidenza ed ex presidente repubblicano Donald Trump. Biden trarrebbe benefici da un taglio dei tassi della Fed in grado di accelerare l'economia. Ma il presidente non si è mai sbilanciato al riguardo rispettando l'indipendenza della banca centrale. Un'indipendenza che Powell intende difendere a spada tratta in un anno elettorale infuocato.