La rupia ha chiuso in ribasso dello 0,21% a 82,1175 contro il dollaro, rispetto agli 81,9350 della sessione precedente.
Il movimento di martedì rifletteva soprattutto i possibili deflussi di fondi e la debolezza dello yuan cinese, ha detto Dilip Parmar, analista di ricerca presso HDFC Securities.
L'USD/INR vedrà una resistenza intorno ai livelli 82,30-82,40, ha aggiunto Parmar.
Le azioni indiane hanno visto due vendite di quote importanti martedì. Il gestore patrimoniale britannico abrdn plc ha venduto una partecipazione di 432 milioni di dollari in HDFC Asset Management Co, mentre la casa madre di Timken India a Singapore ha venduto una partecipazione di 231 milioni di dollari.
A parte alcune vendite di partecipazioni, gli afflussi di fondi nelle azioni sono stati abbastanza forti, aiutando la rupia a rimanere per lo più stabile.
"Le tendenze in atto nella delocalizzazione della catena di approvvigionamento dovrebbero continuare a stimolare gli afflussi diretti esteri, mentre l'esposizione relativamente bassa dell'India al rallentamento della crescita globale dovrebbe favorire gli afflussi diretti di portafoglio", ha dichiarato Barclays in una nota.
"Non ci aspettiamo che l'USD/INR superi i livelli di 83, anche se il dollaro in generale si rafforza. È improbabile che la domanda di dollari sia elevata, a nostro avviso, e dovrebbe essere facilmente compensata dalle vendite di dollari della Reserve Bank of India".
Nel frattempo, anche lo yuan cinese offshore è sceso al di sotto di 7,18 per il dollaro, trascinando al ribasso alcune valute asiatiche.
L'indice del dollaro è rimasto per lo più fermo a 102,460, grazie alla debolezza dello yuan offshore.
Il dollaro attende la testimonianza del presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell al Congresso, mercoledì e giovedì, per avere indicazioni sui tassi di interesse, dopo la pausa da falco della scorsa settimana. (Servizio di Sethuraman NR a Bengaluru; redazione di Eileen Soreng)
