Il dollaro australiano e quello neozelandese hanno vacillato vicino ai livelli di supporto chiave martedì, sotto pressione a causa di una scivolata dello yuan cinese, di dati commerciali cinesi poco incoraggianti e dell'ampia forza del biglietto verde.

L'Aussie è sceso dello 0,3% a 0,6555 dollari, appena un tocco sopra il livello di supporto chiave di 0,6514 dollari, un minimo di due mesi toccato appena tre sessioni fa. Durante la notte è rimasto bloccato in un intervallo ristretto tra $0,6555 e $0,6592, poiché la liquidità è rimasta scarsa a causa di una festività locale.

Anche il kiwi è sceso dello 0,3% a $0,6090, dopo aver ottenuto un leggero guadagno dello 0,1% durante la notte. La resistenza si trova a $0,6133, mentre il supporto è a circa $0,6060.

A mettere sotto pressione i due antipodi è stato lo yuan, che ha toccato un minimo di due settimane contro il dollaro a 7,2100 per dollaro all'inizio della sessione, a causa del persistere dei problemi economici del principale partner commerciale dei due Paesi.

I dati hanno mostrato che le importazioni cinesi si sono contratte del 12,4% a luglio, mancando le previsioni di un calo del 5%, mentre le esportazioni sono scese del 14,5%, rispetto ad un calo del 12,5% previsto dagli economisti.

L'Aussie ha ridotto alcune delle perdite precedenti in risposta ai dati, insieme ad un calo dello yuan cinese.

"È sempre un po' snervante quando lo yuan viene scaricato all'apertura - difficile da ignorare per l'Aussie e il Kiwi", ha detto Sean Callow, stratega valutario senior di Westpac.

Anche la decisione di Moody's di declassare il rating di credito di 10 banche statunitensi di una tacca, lunedì, ha pesato sul sentimento.

I rendimenti obbligazionari a lungo termine hanno ripreso a salire martedì. Il rendimento dei titoli di Stato australiani a 10 anni è salito di 3 punti base al 4,083%, dopo essere balzato al 4,114% all'inizio della sessione.

A livello internazionale, il sentimento dei consumatori australiani è scivolato questo mese, ma le condizioni delle imprese si sono dimostrate solide a luglio, anche se un'impennata del costo del lavoro e dei prezzi ha suggerito che le pressioni inflazionistiche non sono ancora diminuite, una preoccupazione per la Reserve Bank of Australia che ha sospeso i rialzi per due mesi consecutivi.

Philip Wee, senior FX strategist presso DBS, prevede che il dollaro australiano potrebbe rischiare di spingersi al di sotto di $0,65 se i dati supportassero un terzo rialzo consecutivo da parte della RBA.

I mercati sono ancora favorevoli ad una pausa a settembre, ma hanno anche valutato la possibilità di un ultimo rialzo dei tassi entro la fine dell'anno. (Servizio a cura di Stella Qiu; modifica a cura di Lincoln Feast).