Un indicatore dei titoli dei mercati emergenti è scivolato mercoledì, mentre le azioni cinesi di peso elevato hanno perso terreno dopo un recente rally e hanno riacceso i problemi del settore immobiliare, mentre il rafforzamento del dollaro ha pesato sulle valute.

Alle 0902 GMT, l'indicatore MSCI delle azioni dei mercati emergenti era in calo dello 0,7%, ai minimi di una settimana, a causa della debolezza delle borse asiatiche più importanti.

Le azioni della Cina continentale hanno chiuso in ribasso dell'1,3%, con alcuni investitori che hanno prenotato i profitti dopo il recente rally guidato dal sostegno politico, mentre i problemi immobiliari hanno aumentato le preoccupazioni degli investitori.

Lo sviluppatore cinese Country Garden ha dichiarato che è stata presentata un'istanza di liquidazione contro di lui per il mancato pagamento di un prestito di 205 milioni di dollari, offuscando le prospettive di rilancio del suo debito e minando lo sforzo di Pechino di ripristinare la fiducia nel settore immobiliare.

Le azioni di Shanghai hanno perso l'1,9% e Hong Kong è scesa dell'1,5% alla chiusura.

Per quanto riguarda le valute, il fiorino ungherese ha guidato le perdite tra i titoli locali, con un calo dello 0,3% rispetto all'euro, estendendo i ribassi un giorno dopo che la sua banca centrale ha accelerato il ritmo delle riduzioni dei tassi di interesse, portando il suo tasso di base al 9%.

Lo zloty della Polonia è sceso dello 0,2%, mentre la corona ceca è stata bloccata ai minimi di oltre 21 mesi a 25,338 dollari.

Gli indici azionari dell'Europa emergente sono stati misti all'inizio, con le azioni rumene in rialzo dello 0,3%, mentre le azioni di Varsavia sono scese dello 0,9%.

Le valute dei mercati emergenti (EM) sono state sotto pressione rispetto al dollaro, in quanto la valuta statunitense si è rafforzata in vista della pubblicazione della misura dell'inflazione preferita dalla Federal Reserve giovedì, con gli investitori a caccia di ulteriori indizi su quando la banca centrale potrebbe iniziare ad allentare la sua politica monetaria.

"Rimaniamo dell'idea che le prove di una ripresa dell'inflazione nella misura preferita dalla Fed offriranno maggiore sostegno al dollaro verso la fine della settimana", hanno scritto gli strateghi di ING in una nota.

Il rand del Sudafrica ha perso lo 0,7% e lo shekel di Israele è sceso dello 0,4%, mentre un indicatore più ampio delle valute EM ha perso lo 0,2%.

I dati sull'inflazione di diverse altre economie principali, tra cui un'ampia misura della zona euro e i dati manifatturieri della Cina, saranno anch'essi sul radar degli investitori questa settimana.

Il rublo russo si è stabilizzato a 92 per dollaro, mentre le azioni hanno continuato i loro recenti guadagni. L'indice denominato in rubli del Paese è salito dello 0,8%.

La riunione dei ministri delle finanze del Gruppo dei Venti (G20) inizierà mercoledì in Brasile.

PUNTI SALIENTI:

** Concentrarsi su tempistiche, prevedibilità alla prossima tavola rotonda sul debito sovrano, dice il capo del FMI

** La fiducia economica turca cala leggermente a febbraio

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