La Borsa di Parigi probabilmente inizierà le contrattazioni senza una chiara direzione lunedì mattina, mentre il rally visto nelle ultime quattro settimane inizia gradualmente ad esaurirsi. Alle 8.15 circa, il contratto futures del CAC 40 (scadenza dicembre) era in rialzo di un piccolo punto a 7.303 punti, suggerendo che l'apertura sarà poco variata.



Dopo un rimbalzo del 6,5% dalla fine di ottobre, il mercato di Parigi sarà in grado di lanciare il famoso 'rally di fine anno' nonostante la persistenza dei rischi economici? Il trend rassicurante dell'inflazione - che suggerisce la fine del ciclo di inasprimento monetario da parte delle principali banche centrali - ha innescato un forte rimbalzo sui mercati azionari mondiali questo autunno.



Nel corso dell'ultima settimana, il CAC 40 ha guadagnato un ulteriore 0,7% e ora sembra essere comodamente al di sopra del suo principale livello di resistenza di 7250 punti Da un punto di vista tecnico, questo slancio favorevole ha soprattutto permesso di sfondare diverse importanti soglie di resistenza che erano state abbandonate per molti mesi.

Secondo i grafici di Kiplink, l'indice di Parigi può proiettarsi al di sopra del livello simbolico di 7.300 punti e, come obiettivo principale, raggiungere la parte superiore della media mobile a lungo termine a 7.375 punti.



Ma le valutazioni del mercato azionario sono ancora sufficientemente attraenti e il sentimento del mercato è ancora abbastanza forte, affinché questo rimbalzo regga? Il periodo di fine anno è solitamente una buona opportunità per i mercati azionari di guadagnare terreno, ma con un rialzo di quasi il 13% quest'anno, rispetto a un guadagno medio annuo del 4,6% negli ultimi dieci anni, la Borsa di Parigi sembra aver già battuto l'appello.



In questo contesto, sarebbe logico che l'entusiasmo del mercato diminuisse un po', dato che le buone notizie del momento sembrano essere completamente prezzate. Negli ultimi 20 anni, le valutazioni dell'S&P 500 hanno avuto una media di 15,4x P/E, ma questo multiplo è molto più alto oggi, con un P/E di 20,4x per l'indice di riferimento dei gestori statunitensi.

Inoltre, la crescita sta rallentando di più in Europa che negli Stati Uniti, motivo per cui i trader potrebbero essere tentati di sottopesare le azioni europee, nonostante le valutazioni più interessanti.



Gli investitori terranno d'occhio gli indicatori previsti per la prossima settimana, per vedere se confermeranno o meno lo scenario di una fine del ciclo di rialzi dei tassi che finora ha guidato il trend. Molto attesa, l'inflazione nell'Eurozona - che sarà pubblicata giovedì - è destinata a diminuire ulteriormente rispetto al mese precedente: il consenso è per un calo al 4% su base core, rispetto al 4,2% di ottobre.



Anche le statistiche degli Stati Uniti saranno analizzate con attenzione, in quanto riveleranno, tra le altre cose, lo stato della spesa dei consumatori, che rimane il principale motore della crescita sull'altra sponda dell'Atlantico. La spesa delle famiglie negli Stati Uniti, anch'essa attesa per giovedì, fornirà un'idea della propensione alla spesa dei consumatori alla fine dell'anno, dopo che le vendite al dettaglio sono diminuite in ottobre.






Questa pubblicazione sarà accompagnata dall'indice core PCE per il mese di ottobre, che rimane la misura preferita dell'inflazione secondo la definizione della Federal Reserve statunitense. Più in generale, una nuova stima della crescita degli Stati Uniti - attesa per domani - seguita dall'indice manifatturiero ISM di venerdì, fornirà un'indicazione sulla tenuta dell'economia. Copyright (c) 2023 CercleFinance.com. Tutti i diritti riservati.