(Alliance News) - Venerdì le piazze europee hanno paerto gli scambi in territorio negativo, con l'impennata dei rendimenti obbligazionari che si sono aggiunti alle preoccupazioni per un conflitto in Medio Oriente fra Hamas e Israele.

Fra i dati macro, le nuove rilevazioni hanno dipinto un quadro cupo per i rivenditori del Regno Unito, con la fiducia dei consumatori è fortemente calata a ottobre. L'indice GfK sulla fiducia dei consumatori si è contratto di nove punti a meno 30 ottobre, riportandolo al livello visto l'ultima volta nel luglio dello scorso anno. Ciò avviene in un momento in cui le incertezze poste dal conflitto in Medio Oriente si aggiungono all'accelerazione dei costi di energia, carburante e mutui.

I prezzi alla produzione in Germania sono calati del 14,7% su base annua a settembre, rispetto alle previsioni di mercato di un calo del 14,2% e dopo un calo del 12,6% ad agosto. I dati sono stati rilasciati venerdì da Destatis. Si è trattato del terzo mese consecutivo di decremento e del ritmo più rapido da quando è iniziata la raccolta dei dati.

Così, il FTSE Mib, segna una contrazione dell'1,4% a 27.360,65.

Fra i listini minori, il Mid-Cap cede lo 0,8% a 38.290,96, lo Small-Cap sta cedendo lo 0,9% a 24.737,51, mentre l'Italia Growth è giù dello 0,4% a 7.864,33.

In Europa, il CAC 40 di Parigi sta cedendo l'1,3%, il FTSE 100 di Londra è in rosso dello 0,6%, mentre il DAX 40 di Francoforte sta marcando un meno 1,2%.

Sul listino principale di Piazza Affari, cede terreno il comparto bancario, con Poste Italiane che segna un meno 2,4%, BPER Banca che cede l'1,8% e Banca Monte dei Paschi che sta marcando un meno 1,7%.

Cede il passo anche STMicroelectronics, che fa un passo indietro dell'1,7% con nuovo prezzo a EUR38,26 per azione. Venerdì la Cina ha annunciato nuove restrizioni alle esportazioni di alcuni tipi di grafite, fondamentali per produrre batterie per veicoli elettrici, pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno imposto nuove restrizioni sui deflussi di microchip ad alta tecnologia.

Washington ha dichiarato questa settimana che aumenterà le restrizioni sulle esportazioni di semiconduttori all'avanguardia, cruciali per alimentare i sistemi di intelligenza artificiale, nell'ultimo sforzo per frenare l'accesso di Pechino alla tecnologia avanzata.

Fra le poche note positive, Hera si sta facendo avanti dello 0,5%, rialzando la testa dopo tre sedute chiuse fra i ribassisti.

Sul segmento cadetto, avanza bene Brunello Cucinelli, che si porta avanti del 3,8%. La società ha comunicato giovedì che i ricavi dei primi nove mesi sono saliti del 28% su base annua, a EUR818,4 milioni da EUR642,0 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. In Italia, i ricavi sono aumentati a EUR97,2 milioni da EUR78,0 milioni, in Europa - esclusa l'Italia - sono saliti a EUR217,9 milioni da EUR184,2 milioni, nelle Americhe sono migliorati a EUR284,7 milioni da EUR233,9 milioni e in Asia sono aumentati a EUR218,6 milioni da EUR146,0 milioni.

Cede terreno Salvatore Ferragamo, che segna un meno 5,5% con prezzo a EUR11,26 per azione. Da segnalare che sul titlo UBS ha tagliato il target price a EUR11,00 da EUR12,00.

Seco sta invece facendo un passo indietro del 2,7%, dopo il 4,9% di attivo della vigilia. Il titolo veniva in precdenza da quattro sedute concluse sul lato dei ribassisti.

Retrovie anche per Ariston Holding, che segna un meno 2,0% dopo due sedute chiuse fra i rialzisti.

Sullo SmallCap, buoni acquisti su Gabetti, che si porta avanti del 5,9% dopo tre sessioni chiuse con candela ribassista.

Avanti anche Borgosesia, che con un più 2,2% posiziona il prezzo a EUR0,6380 in scia al passivo della vigilia con il 3,1%.

In nota negativa, fra i numerosi del listino, Netweek sta cedendo il 9,2% a EUR0,2180, che coincide con il suo nuovo minimo a 52 settimane.

Giglio Group sta invece arretrando del 4,1%, con prezzo a EUR0,5120, alla sua terza sessione ribassista.

Fra le PMI, Eles sta segnando un meno 7,1%, con prezzo a EUR1,1850.

Altea Grenn Power sta invece cedendo il 3,8%, dopo l'1,6% di attivo della vigilia che ha fatto seguito a quattro sedute concluse fra i ribasssisti.

IDNTT avanza invece con il 3,4%, rialzando la testa dopo un lungo filotto ribassista.

A New York, nella notte europea, il Dow Jones ha chiuso in rosso dello 0,8%, l'S&P in ribasso dello 0,9% mentre il Nasdaq ha lasciato sul parterre l'1,0%.

Fra le piazze asiatiche, l'Hang Seng si sta contraendo dello 0,9%, il Nikkei ha ceduto lo 0,5%, mentre lo Shanghai Composite ha marcato un rosso dello 0,7%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0570 contro USD1,0575 registrato in chiusura azionaria europea di giovedì, mentre la sterlina vale USD1,2114 da USD1,2146 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD93,05 al barile da USD91,21 al barile di giovedì in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD1.980,08 l'oncia da USD1.965,50 l'oncia di ieri sera.

Nel calendario macroeconomico di venerdì, nel pomeriggio, dal Canada usciranno le vendite al dettaglio, alle 1430 CEST.

A Piazza Affari, sono attesi i risultati di nove mesi di Clabo e TrenDevice.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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