Il produttore italiano di scarpe da ginnastica di lusso Golden Goose ha rinviato la sua IPO a causa della volatilità dei mercati europei. Il management attribuisce la colpa del significativo deterioramento delle condizioni di mercato alle elezioni europee, in particolare dopo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale francese.

Fondata nel 2000 a Marghera, vicino Venezia, da Alessandro Gallo e Francesca Rinaldo, Golden Goose ha iniziato come marchio di abbigliamento e borse in pelle. Nel 2007, l'azienda ha lanciato le sue sneaker Super-Star, che sono diventate un prodotto di punta, vendute a circa 500 euro per un modello di fascia media. Da allora, Golden Goose ha ampliato la sua gamma di prodotti e rafforzato la sua presenza globale, passando da un modello di distribuzione prevalentemente all'ingrosso a un modello diretto al cliente (DTC). Nel 2015, il fondo di investimento statunitense Carlyle Group ha acquisito una quota di maggioranza dell'azienda, consentendo a Golden Goose di accelerare la propria espansione internazionale. Nel 2020, l'azienda è stata venduta a Permira, un altro fondo di investimento.

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Conti dell'azienda (prospetto IPO)

Nel 2023, il gruppo ha realizzato un fatturato di 587,2 milioni di euro con un margine lordo del 72,3%, un margine Ebitda del 33,2% e un margine operativo del 22,6% lordo e del 25,4% rettificato. Dopo essere salita del 30% tra il 2021 e il 2022, lo scorso anno la crescita dei ricavi è stata del 17,2%. L'utile netto per il 2023 è stato di 49 milioni di euro, con un free cash flow rettificato di 44,7 milioni di euro. Il gruppo spera di raggiungere ricavi annui pari a 1 miliardo di euro entro il 2029, il che implica una crescita CAGR del 9,3%. Il margine EBIT dovrebbe rimanere vicino ai livelli storici, secondo il management, che prevede di ridurre il debito a 1-1,5 volte l'Ebitda entro il 2029, rispetto alle 2,4 volte attuali.

Golden Goose Group avrebbe dovuto essere quotata all'Euronext di Milano. Il range di prezzo per l'IPO era stato fissato tra 9,50 e 10,50 euro per azione, e nel fine settimana, prima che l'IPO venisse cancellata del tutto, si parlava di 9,75 euro. Sulla base di questo prezzo, la società avrebbe avuto una capitalizzazione di mercato di circa 1,74 miliardi di euro e un P/E iniziale di 35,5 volte.

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Un marchio ampiamente riconosciuto (Fonte: società)

Golden Goose vanta una serie di punti di forza.

  • Un marchio forte e iconico con una base di clienti fedeli.
  • Un modello di distribuzione DTC che garantisce un controllo ottimale sull'esperienza del cliente.
  • Una strategia di crescita ben definita, incentrata sull'espansione geografica e sull'aumento della presenza online.
  • Una politica di rafforzamento delle competenze locali, in particolare attraverso l'acquisizione nel 2022 di Italian Fashion Team, il suo principale fornitore.

D'altro canto, l'azienda è:

  • fortemente dipendente da un'unica categoria di prodotti (le sneaker);
  • esposta a una forte concorrenza nei settori del lusso e dell'abbigliamento sportivo.

Golden Goose si sarebbe unita in Borsa a due società con marchi forti quotate negli ultimi mesi: la tedesca Birkenstock, che ha optato per una quotazione a New York, e la spagnola Puig, che ha scelto di rimanere profeta in patria.