(Alliance News) - Piazza Affari ha chiuso in rosso l'ultima seduta di scambi della settimana, affossata dai titoli petroliferi e dal settore finanziario, nel giorno in cui S&P aprirà la stagione della revisione dei rating per l'Italia.

Axel Rudolph, senior market analyst presso IG, ha dichiarato: "La linea dura della Fed, l'impennata dei rendimenti statunitensi e il timore di un'escalation in Medio Oriente hanno spinto gli indici azionari globali in territorio negativo per la settimana".

"Un aumento di oltre il 10% del prezzo dell’oro nelle ultime due settimane e l'incremento del prezzo del petrolio a poco meno di USD90 per TWI non stanno aiutando le pressioni inflazionistiche, con il presidente della Fed, Jerome Powell, che ieri ha ribadito che l'inflazione statunitense è ancora troppo alta e ha bisogno di scendere".

Il FTSE Mib ha chiuso venerdì in calo dell'1,4% a 27.357,00, il Mid-Cap ha ceduto l'1,1% a 38.160,88, lo Small-Cap ha perso l'1,7% a 24.521,12 e l'Italia Growth è calato dell'1,4% a 7.786,84.

Il FTSE 100 di Londra ha chiuso in calo dell'1,3%, il CAC 40 di Parigi ha perso l'1,3% e il DAX 40 di Francoforte ha ceduto l'1,6%.

Sul listino principale di Piazza Affari, Saipem ha chiuso sul fondo, in calo del 6,2%. Male anche Tenaris, giù del 2,3%, ed Eni, in ribasso dello 0,4%.

Iveco ha perso il 4,7% a EUR7,96 per azione, alla quarta seduta di fila conclusa fra i ribassisti.

Contrazione anche per Generali, con il titolo del Leone di Trieste che segna un meno 2,3%. Da segnalare che Barclays ha portato al ribasso il target price a EUR32,70 da EUR34,40.

Cede terreno il comparto finanziario, con Poste Italiane che segna un calo del 3,5% e Banca Monte dei Paschi che ha perso il 4,0%.

Cede il passo anche STMicroelectronics, in calo del 3,1% con nuovo prezzo a EUR37,73 per azione. Venerdì la Cina ha annunciato nuove restrizioni alle esportazioni di alcuni tipi di grafite, fondamentali per produrre batterie per veicoli elettrici, pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno imposto nuove restrizioni sui deflussi di microchip ad alta tecnologia.

Washington ha dichiarato questa settimana che aumenterà le restrizioni sulle esportazioni di semiconduttori all'avanguardia, cruciali per alimentare i sistemi di intelligenza artificiale, nell'ultimo sforzo per frenare l'accesso di Pechino alla tecnologia avanzata.

Fra le poche note positive, continua a correre Nexi, su del 2,5%.

Sul segmento cadetto, avanza bene Brunello Cucinelli, che si porta avanti del 4,8%. La società ha comunicato giovedì che i ricavi dei primi nove mesi sono saliti del 28% su base annua, a EUR818,4 milioni da EUR642,0 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. In Italia, i ricavi sono aumentati a EUR97,2 milioni da EUR78,0 milioni, in Europa - esclusa l'Italia - sono saliti a EUR217,9 milioni da EUR184,2 milioni, nelle Americhe sono migliorati a EUR284,7 milioni da EUR233,9 milioni e in Asia sono aumentati a EUR218,6 milioni da EUR146,0 milioni.

Buona seduta, fra i pochi rialzisti, anche per Salcef, che sta raccogliendo l'1,3% dopo lo 0,9% di rialzo della vigilia.

Cede terreno Salvatore Ferragamo, che segna un calo dell'1,9% con prezzo a EUR11,70 per azione. Da segnalare che sul titlo UBS ha tagliato il target price a EUR11,00 da EUR12,00.

La società del lusso ha comunicato di aver registrato ricavi in calo dell'8,3% su base annua nei nove mesi, a EUR844 milioni, per effetto anche della riduzione di perimetro sia del canale Retail che di quello Wholesale, con vendite in calo del 10% e del 17%, rispettivamente.

Su base geografica, in Asia-Pacifico, le vendite sono scese del 16%, l'EMEA ha registrato un aumento delle vendite del 3,1%, il Nord America ha visto calare le vendite del 20% e il Centro e Sud America ha registrato un calo dle fatturato del 3,1%.

Il listino lo chiude Industrie de Nora, che arretra del 5,5% con nuovo prezzo a EUR13,98 per azione dopo il rialzo della vigilia con l'1,0%.

Sullo Small-Cap, buoni acquisti su Gabetti, che si porta su dello 0,6% dopo tre sessioni chiuse con candela ribassista.

Su anche I Grandi Viaggi, che con un rialzo del 3,8% posiziona il prezzo a EUR0,7660 dopo il passivo della vigilia del 2,6%.

In nota negativa, fra i numerosi del listino, Netweek sta cedendo il 4,2% a EUR0,23, che coincide con il suo nuovo minimo a 52 settimane.

Fra le PMI, expert.ai sta cedendo il 5,8% con prezzo a EUR0,8240 per azione, portando la contrazione settimanale oltre il 13%.

Eles sta segnando un calo del 4,3%, con prezzo a EUR1,20, dopo avere toccato il minimo di 52 settimane a EUR1,18.

Fa ancora meglio ESI, che è salito dello 0,7% dopo due seute fra i ribassisti.

A New York, il Dow è in calo dello 0,6% a 33.231,75, il Nasdaq cede l'1,0% a 13.055,94 e l'S&P 500 flette dello 0,8% a 4.242,83.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0591 contro USD1,0575 registrato in chiusura azionaria europea di giovedì mentre la sterlina vale USD1,2148 da USD1,2146 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD93,20 al barile da USD91,21 al barile di giovedì in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD1.985,81 l'oncia da USD1.965,50 l'oncia di ieri sera.

Il calendario macroeconomico di lunedì è abbastanza scarno di eventi, con la massa monetaria svizzera in arrivo alle 0900 CEST, la fiducia dei consumatori dell'Eurozona attesa alle 1600 CEST e aste di titoli di Stato francesi e degli USA che si terranno alle 1455 CEST e alle 1730 CEST, rispettivamente.

Inoltre, lunedì, la borsa di Hong Kong resterà chiusa per il Giorno di Chung Yeung.

Tra le società di Piazza Affari, sono attesi i conti di Sogefi e UniCredit.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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