Gli investitori giapponesi esitano a possedere i mercati azionari nazionali, nonostante la recente impennata del Nikkei al di sopra dei picchi dell'era della bolla, a causa dell'incertezza sui rendimenti aziendali sostenuti e dei ricordi persistenti del crollo del mercato degli anni Novanta.

Al contrario, stanno allocando più denaro in azioni estere, attratti dalle prospettive promettenti per le azioni statunitensi e il suo settore tecnologico, nonché per le economie emergenti come l'India.

IN NUMERI

Secondo Morningstar, i fondi azionari giapponesi che si concentrano esclusivamente sui mercati nazionali hanno ricevuto solo 1,2 miliardi di dollari a gennaio, rispetto ad un afflusso di 7,8 miliardi di dollari nei fondi con un focus sugli investimenti esteri.

Di questi, i fondi azionari focalizzati sugli Stati Uniti hanno ricevuto 3,8 miliardi di dollari, mentre quelli che puntano su azioni globali più ampie hanno ottenuto 3,1 miliardi di dollari. I fondi azionari indiani hanno registrato un afflusso di 763 milioni di dollari nello stesso periodo.

PERCHÉ È IMPORTANTE

Dopo un rally stellare, alimentato principalmente dagli investitori stranieri, il mercato locale ha bisogno di un'offerta interna per sostenere la sua tendenza al rialzo.

Le famiglie giapponesi detengono circa 7.700 miliardi di dollari in contanti e depositi, secondo i dati della Banca del Giappone, il che significa che possono avere un impatto notevole sul Nikkei. Detengono solo il 13% del loro patrimonio in azioni, una percentuale significativamente inferiore rispetto al 40% degli Stati Uniti e al 21% dell'Europa.

L'indice giapponese Nikkei si sta lentamente ritirando dai massimi storici di questa settimana, dopo un rally di un anno guidato da valutazioni a buon mercato, riforme aziendali e flussi di investimento deviati dal martoriato mercato azionario cinese.

CITAZIONI CHIAVE:

"Mentre gli investitori stranieri hanno mostrato un interesse significativo per le azioni giapponesi, i clienti istituzionali cercano di rassicurarsi sul fatto che anche gli investitori individuali giapponesi stiano acquistando attivamente il loro mercato", ha dichiarato Wei Li, gestore di portafoglio presso BNP Paribas Asset Management.

"Per sostenere lo slancio positivo in Giappone, è fondamentale che le attività delle famiglie si spostino dai depositi verso le azioni, cosa che il programma NISA mira a facilitare".

Il NISA, o Nippon Individual Savings Account, è un programma di investimento azionario esente da imposte del Governo giapponese per gli individui, che mira a trasformare i trilioni di yen detenuti in contanti dalle famiglie in investimenti nei mercati azionari.

"Si prevede che la forte performance del mercato giapponese rispetto ai concorrenti globali incoraggerà gli investitori individuali ad allocare maggiormente nel mercato domestico nel corso del tempo", ha detto Li.