MILANO (MF-DJ)--Gli indici azionari sono deboli mentre il petrolio scende, dopo che l'amministrazione Usa ha annunciato che si sta preparando a un utilizzo sostanziale delle riserve di petrolio per fermare l'impennata dei prezzi dell'energia e l'inflazione.

Il Dow Jones cede lo 0,29% e l'S&P 500 scende dello 0,13%. Il Nasdaq

Composite perde lo 0,22%.

"C'è stato un discreto rally di sollievo sui mercati nelle ultime settimane, in parte dopo che gli investitori hanno iniziato a guardare oltre l'invasione, alla maggior chiarezza sulle azioni della banca centrale e ad alcuni acquisti tecnici", ha affermato Erik Knutzen, chief investment officer di strategie multi-asset class presso Neuberger Berman. Tuttavia, "pensiamo che gli investitori, a un certo punto, si renderanno conto che la crescita sta rallentando, i tassi di interesse stanno salendo e l'inflazione è ancora alta. Questo è un contesto difficile per le azioni".

Negli ultimi giorni, gli investitori sono riusciti a mantenere la calma di fronte al conflitto Russia-Ucraina, trascurando anche i nuovi lockdown dovuti al Covid-19 in Cina.

Invece, si stanno concentrando sul calo dei prezzi del petrolio nella speranza che l'inflazione possa allentare la sua morsa. Il presidente Usa si prepara a rilasciare fino a 1 milione di barili al giorno dalle riserve petrolifere strategiche degli Stati Uniti e potrebbe annunciare la decisione giá oggi.

Secondo RBC Capital Markets, questo sarebbe il piú grande rilascio di riserve strategiche nella storia.

"Sembra piú uno sforzo concertato e piú significativo, che potrebbe avere un pò piú di peso. Per i mercati, ciò significa meno inflazione e meno pressioni affinchè le banche centrali siano aggressive con gli aumenti dei tassi di interesse", ha affermato James Athey, responsabile degli investimenti presso Abrdn. "Si tratta di sollievo, che potrebbe moderare un elemento destabilizzante" causato dagli alti prezzi del petrolio.

Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno cercato in precedenza di abbassare i prezzi con riserve strategiche, ma gli effetti sono stati in genere di breve durata. I membri dell'Agenzia internazionale per l'energia hanno deciso di rilasciare 60 milioni di barili il 1 marzo, ma quel giorno il greggio Brent è salito di oltre il 7%.

Sul fronte macro, le spese personali per consumi negli Usa sono cresciute dello 0,2% a livello mensile a febbraio, deludendo il consenso degli economisti che si aspettavano invece un incremento dello 0,6% m/m. I redditi personali sono saliti dello 0,5% m/m a febbraio, in linea con le attese del consenso (+0,5% m/m).

Il deflatore dei consumi, ovvero l'indice prezzi spese consumi personali, è cresciuto dello 0,6% su base mensile e del 6,4% a/a. La componente core, sempre a gennaio, è salita dello 0,4% su base mensile e del 5,4% a/a (+0,5% m/m il consenso).

lus

MF-DJ NEWS

3117:20 mar 2022


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March 31, 2022 11:22 ET (15:22 GMT)