Le azioni australiane sono salite venerdì in una sessione di trading volatile, grazie al rialzo dei titoli finanziari che ha messo in ombra le perdite dei titoli dell'oro e dell'energia, mentre gli investitori attendevano i dati sui salari degli Stati Uniti.

L'indice S&P/ASX 200 è salito dello 0,1% a 6929,6 punti alle 2332 GMT, mentre è sceso dell'1,6% circa questa settimana. Il benchmark è salito dello 0,5% giovedì.

I dati statunitensi sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione statali hanno evidenziato condizioni del mercato del lavoro ancora resistenti, un giorno dopo un rapporto che mostra che le buste paga private statunitensi sono aumentate meno del previsto a settembre.

Gli investitori attendono ora il rapporto mensile sulle buste paga degli Stati Uniti, la cui pubblicazione è prevista nel corso della giornata, in quanto rimangono preoccupati di sapere se la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse più alti più a lungo.

A Sydney, i titoli finanziari sono aumentati dello 0,6%, con tutte le "quattro grandi" banche in territorio positivo.

I minatori che dipendono dalle esportazioni sono saliti dello 0,1%, con i pesi massimi del settore BHP Group, Rio Tinto e Fortescue che hanno guadagnato tra lo 0,4% e lo 0,6%.

Anche i titoli tecnologici hanno guadagnato lo 0,2%.

A coronamento dei guadagni, i titoli dell'oro sono crollati dello 0,3%, a causa del calo dei prezzi dei lingotti.

Le azioni di Newcrest Mining e Northern Star Resources sono scese di oltre lo 0,3% ciascuna.

I titoli energetici sono scivolati dello 0,5% dopo che i prezzi del petrolio sono diminuiti a causa delle preoccupazioni sulla domanda di carburante.

Le major del settore Woodside Energy e Santos sono scese rispettivamente dello 0,9% e dell'1,2%.

In Nuova Zelanda, l'indice di riferimento S&P/NZX 50 è sceso dello 0,3% a 11280,6 punti.