Le azioni australiane sono scese dello 0,3% lunedì, trascinate dai titoli finanziari ed energetici, mentre gli investitori cauti attendevano la decisione chiave sui tassi d'interesse da parte della banca centrale del Paese.

L'indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,3% a 7021,9 alle 2322 GMT. Il benchmark è salito dello 0,3% venerdì.

La Reserve Bank of Australia ha in programma la sua decisione sui tassi d'interesse, con l'aspettativa che mantenga il suo tasso d'interesse chiave fermo al 4,10% martedì, ma che lo aumenti fino a un picco del 4,35% il prossimo trimestre, secondo un sondaggio Reuters tra gli economisti.

Separatamente, venerdì i dati negli Stati Uniti hanno mostrato che l'indice dei prezzi delle spese per i consumi personali (PCE), escludendo le componenti volatili di cibo ed energia, è aumentato del 3,9% su base annua nel mese di agosto. La Federal Reserve tiene traccia degli indici dei prezzi PCE per il suo obiettivo di inflazione del 2%.

A Sydney, i titoli finanziari sono scesi dello 0,7%, con tutte le "quattro grandi" banche in territorio negativo.

Il crollo dei prezzi del petrolio ha fatto scendere i titoli energetici dello 0,9%.

I principali settori Woodside Energy e Santos sono crollati di oltre lo 0,9%.

D'altro canto, sia i titoli dell'oro che quelli della tecnologia hanno guadagnato lo 0,1% ciascuno.

Anche i minatori che dipendono dalle esportazioni sono saliti dello 0,2%, con i colossi BHP Group e Rio Tinto in territorio positivo.

Tra i singoli titoli, Liontown Resources ha guadagnato lo 0,7% dopo che Hancock prospecting ha aumentato la sua partecipazione al 12,4% nella società.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è sceso dello 0,5% a 11.239,64.

Anche la banca centrale del Paese dovrebbe emettere la sua decisione sui tassi d'interesse mercoledì, con un sondaggio Reuters che stima che la banca manterrà il suo tasso d'interesse chiave al 5,50%.