Le azioni australiane lunedì hanno toccato i massimi da 2 mesi e mezzo, in quanto i trader hanno trovato conforto nei segnali che la banca centrale statunitense ha terminato la sua stretta monetaria, mentre l'attenzione degli investitori si è concentrata anche sulla riunione politica della Reserve Bank of Australia prevista per questa settimana.

L'indice S&P/ASX 200 era in rialzo dell'1,2% a 7.157,700 punti, alle 0052 GMT, toccando il livello più alto dal 20 settembre. Il benchmark ha chiuso in ribasso dello 0,17% venerdì.

Venerdì, il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che "i rischi di un'eccessiva e insufficiente restrizione stanno diventando più equilibrati", ma la banca centrale statunitense non sta pensando di abbassare i tassi in questo momento.

Inoltre, i dati sull'inflazione degli Stati Uniti del 1° dicembre hanno rivelato indicazioni di un calo della domanda nell'economia più grande del mondo, dando credito alla convinzione che la campagna di rialzi dei tassi di interesse della Fed stia per finire.

A Sydney, gli investitori guardano con attenzione all'ultima riunione dell'anno della RBA, il 5 dicembre.

I trader si aspettano che la RBA mantenga il suo tasso d'interesse chiave invariato al 4,35% e che un taglio dei tassi non avvenga prima del quarto trimestre del prossimo anno, a causa del forte mercato immobiliare, secondo un sondaggio Reuters.

I titoli auriferi australiani hanno guidato i guadagni dell'indice di riferimento, salendo del 3,8% e toccando il livello più alto dal 10 maggio. I principali minatori d'oro Northern Star Resources ed Evolution Mining sono saliti rispettivamente del 4% e del 3,6%.

I pesi massimi dei minatori si sono aggiunti ai guadagni salendo del 2,2%, il livello più alto dal 4 agosto, con il principale gruppo del settore BHP in aumento del 2,2%, mentre Rio Tinto è avanzato dell'1,9%.

I titoli finanziari sensibili ai tassi sono aumentati di quasi l'1%, per la loro migliore giornata dal 18 ottobre, e le banche "Big Four" sono aumentate tra lo 0,4% e lo 0,8%.

I titoli tecnologici sono saliti del 2,1%, il livello più alto dal 9 novembre.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è rimasto sostanzialmente piatto a 11.372,5200 punti.