L'indice S&P/ASX 200 è salito dello 0,3% a 7161,6 alle 0032 GMT, il massimo dal 6 giugno. Il benchmark è salito dello 0,2% martedì.
I dati hanno mostrato che i prezzi al consumo degli Stati Uniti sono aumentati a malapena a maggio e l'aumento annuale dell'inflazione è stato il più piccolo in più di due anni, anche se le pressioni sottostanti sui prezzi sono rimaste forti, supportando l'opinione che la Fed manterrà i tassi invariati nella sua decisione politica in giornata, pur adottando una postura da falco.
Sul fronte interno, le indagini australiane sulle imprese e sui consumatori hanno mostrato martedì che si stanno addensando nubi di tempesta per l'economia, con un rallentamento dell'attività imprenditoriale in accelerazione e la fiducia nella spesa che rimane vicina ai livelli di recessione, tra gli avvertimenti di ulteriori rialzi dei tassi in arrivo.
Nella borsa locale, l'indice dei pesi massimi del settore minerario è salito del 2,1%, grazie al miglioramento del sentimento del mercato dopo che la banca centrale del primo produttore di acciaio al mondo ha abbassato il tasso di prestito a breve termine per la prima volta in 10 mesi.
I colossi BHP Group, Rio Tinto e Fortescue Metals erano tutti in rialzo.
I titoli finanziari sono aumentati dello 0,9%, con tutte le "quattro grandi" banche in territorio positivo.
Anche i titoli energetici sono saliti dello 0,6%, inseguendo l'aumento dei prezzi del petrolio.
CSL è emersa come top-loser dell'indice e ha perso l'8,6%, dopo che la guidance del gigante biotech per l'anno fiscale 24 ha mancato le stime degli analisti.
L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è sceso dello 0,2% a 11.627,44.
L'aeroporto internazionale di Auckland della Nuova Zelanda (AIA) è sceso del 3,6% a un minimo di quasi cinque mesi, dopo aver rivisto la sua politica dei dividendi.