Le azioni australiane sono salite martedì, grazie ai guadagni dei titoli bancari e dell'oro che hanno contrastato le perdite delle aziende energetiche, e il minerario Alumina è salito grazie all'accettazione di un'offerta di acquisto da 2,2 miliardi di dollari, mentre gli investitori attendevano i dati sull'inflazione degli Stati Uniti per avere ulteriori indizi sulla politica.

L'indice S&P/ASX 200 ha guadagnato lo 0,3% a 7.729,7, alle 0014 GMT. Il benchmark è sceso dell'1,8% lunedì.

I dati sui prezzi al consumo di febbraio degli Stati Uniti - una misura chiave per l'inflazione core - sono attesi nel corso della giornata, con i mercati che prevedono un aumento mensile dello 0,4% e del 3,1% su base annua.

Questo potrebbe anche suggerire se la Federal Reserve potrà iniziare a tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi.

A Sydney, i minatori d'oro sono saliti fino al 2,7%, con la loro migliore giornata in una settimana, seguendo il rafforzamento del metallo. Il principale settore, Northern Star Resources, è salito del 2,5%.

I titoli finanziari hanno fatto un balzo dell'1,2%, con le "quattro grandi" banche che sono salite tra lo 0,5% e l'1,7%.

La società di investimenti Future Generation Australia ha nominato l'ex governatore della banca centrale Philip Lowe come nuovo presidente. Le azioni sono scese dello 0,4%.

Le aziende tecnologiche sono aumentate dello 0,4%, mentre la sanità è rimasta piatta.

I pesi massimi minerari sono rimasti fermi, con BHP e Rio Tinto in calo rispettivamente dell'1,2% e dello 0,6%.

L'allumina ha guadagnato l'8,7%, raggiungendo il livello più alto da agosto, dopo aver accettato un'offerta di acquisto di 2,2 miliardi di dollari australiani da parte di Alcoa.

Il minatore di litio Pilbara Minerals ha fatto un balzo del 4,8% dopo aver firmato un accordo di fornitura con il gruppo industriale cinese Sichuan Yahua.

In controtendenza, i titoli energetici sono scesi dello 0,7%, toccando il livello più basso dall'8 dicembre, mentre i prezzi del petrolio sono rimasti contrastanti a causa delle preoccupazioni sulle forniture del Medio Oriente.

Woodside Energy ha perso lo 0,7%, mentre Santos è scivolata dello 0,5%.

Dall'altra parte del Mar di Tasman, l'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è scivolato dello 0,5% a 11.815,52.

Air New Zealand è rimasta piatta, dopo che la compagnia aerea ha annunciato di voler sospendere il servizio non-stop da Auckland a Chicago.