DÜBENDORF (ZH) (awp/ats) - Ricercatori dell'Empa stanno esplorando il potenziale di un calcestruzzo a zero emissioni di CO2 o addirittura negativo. Si tratta di incorporare nel calcestruzzo del carbone vegetale in sostituzione di altri granulati.

A livello mondiale quasi l'8% delle emissioni di gas serra proviene dalla produzione di cemento, scrive oggi in una nota il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa).

Il settore delle costruzioni, con il suo massiccio consumo di risorse, può tuttavia diventare anche un potenziale serbatoio di carbonio. La tecnica sperimentata dai ricercatori dell'Empa consiste nello stoccaggio all'interno del calcestruzzo di carbone ottenuto da pirolisi, ossia in assenza di aria e senza emissione di CO2.

Nel loro studio pubblicato sul Journal of Cleaner Production, i ricercatori guidati da Pietro Lura, responsabile del Concrete & Asphalt Lab, propongono di trasformare il carbone vegetale in granuli.

Know-how già esistente

"Questi granulati leggeri esistono già oggi a partire da altri materiali, come l'argilla espansa o le ceneri volanti. Il know-how per la gestione di questi materiali è già disponibile, il che aumenta le possibilità di mettere in pratica il concetto", spiega Mateusz Wyrzykowski, primo autore dello studio, citato nel comunicato stampa.

Per realizzare i granuli, il team di ricercatori ha mescolato il carbone vegetale con acqua e cemento, facendoli ruotare per ottenere piccole sfere di diametro compreso tra 4 e 32 millimetri. I ricercatori hanno poi utilizzato questi granuli per produrre un normale calcestruzzo delle classi di resistenza più comunemente utilizzate nell'edilizia e nell'ingegneria civile.

"Con il 20% in volume di granuli di carbonio nel calcestruzzo, otteniamo zero emissioni nette", osserva Mateusz Wyrzykowski. Ciò significa che la quantità di carbonio immagazzinata compensa tutte le emissioni generate dalla produzione dei granuli e del calcestruzzo.

L'Empa sottolinea che il potenziale di emissioni negative è particolarmente visibile nel calcestruzzo leggero: una quota di volume del 45% di granuli di carbone vegetale nel calcestruzzo porta a emissioni negative totali di meno 290 kg di CO2/m3. Più dei 200 kg di CO2/m3 liberati nell'atmosfera con il calcestruzzo convenzionale.