ROMA (MF-DJ)--L'Abi "richiama l'attenzione, come già fatto in numerose sedi, anche parlamentari, sulla situazione di stallo delle operazioni di cessione dei crediti di imposta attualmente nei bilanci delle imprese edili da ricondurre all'ormai quasi del tutto impegnata capacità fiscale

di banche e intermediari finanziari. Sono ormai note le preoccupanti

conseguenze per le imprese in termini di assenza di liquidità che sta minando la loro solvibilità".

Lo ha affermato il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, nel corso di un'audizione alla Camera.

"A ciò si aggiungono i rischi derivanti dalle disposizioni in materia di concorso nella violazione del cessionario e dall'eventuale sequestro dei crediti di imposta, disposto dall'Autorità giudiziaria nei confronti del cessionario che li ha acquistati in buona fede", ha aggiunto Sabatini, osservando che "se sul primo versante il legislatore e l'Agenzia delle entrate sono intervenuti con provvedimenti finalizzati ad attenuare i rischi di contestazione, sul secondo si registrano, al contrario, ancora criticità".

Occorre quindi "superare questi problemi contingenti, attraverso disposizioni volte ad ampliare la capacità fiscale di banche e intermediari finanziari e a ripristinare la fiducia degli operatori nel mercato delle cessioni. Al riguardo, sarebbero utili anche solo misure specifiche, eccezionali e temporanee - di cui l'Associazione, insieme ad Ance, si è fatta parte proponente nel corso dello scorso anno - senza necessariamente considerare uno stimolo generalizzato delle operazioni di cessione dei crediti di imposta".

rov


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January 19, 2023 09:06 ET (14:06 GMT)