MILANO (MF-DJ)--Il settore fintech sta finalmente sbocciando anche in Italia raggiungendo una nuova maturità. Nella Penisola dal 2016 ad oggi i finanziamenti raccolti sono aumentati con un Cagr di oltre il 60% e nel 2022 hanno raggiunto i 1.040 milioni di euro, con un significativo incremento rispetto ai 900 milioni del 2021 e ai 247 milioni del 2020. Tuttavia, la raccolta fondi è molto polarizzata, con il 94% dei finanziamenti ottenuti dalle fintech con raccolta superiore ai 100 milioni e con fatturato annuale superiore ai 5 milioni.

È quanto emerge dalla seconda edizione del report Fintech Waves, realizzato da EY - in collaborazione con il Fintech District - per analizzare l'evoluzione del panorama fintech in Italia attraverso le interviste a piú di cento operatori del settore. Il campione restituisce un quadro variegato e rappresentativo del panorama italiano, che abbraccia un ampio cluster tra cui: lending, neobanks, payments, crypto; DeFi, crowdfuding, Techfin, eccetera.

Dalla survey realizzata da EY - in collaborazione con il Fintech District - è emerso che il settore dei pagamenti è quello che ha raccolto piú fondi (in linea con la grande crescita ottenuta dai primi due unicorni fintech italiani, Satispay e Scalapay), seguito dalle neobank (aziende tecnologiche che forniscono servizi bancari di nuova generazione).

In tema di stadio di sviluppo, le fintech in fase Early Stage si sono

ridotte del 25%, mentre sono aumentate quelle in fase Early Growth (37%),

testimoniando una sostanziale crescita ed evoluzione dell'ecosistema

italiano verso situazioni piú mature.

Per quanto invece attiene al fatturato annuo, dall'analisi emerge che il 24% delle fintech intervistate (contro il 9% del 2020) ha un fatturato superiore ai 5 milioni di euro e che da sole rappresentano il 97% dei fondi raccolti. Allo stesso tempo sono diminuite dal 62% al 41% le fintech che fatturano meno di 500 mila euro l'anno. Quasi la metá (44%) delle fintech intervistate mostra una valutazione post-money superiore ai 10 milioni di euro.

Riguardo alle fonti di finanziamento, piú del 17% degli intervistati (quasi il doppio rispetto al 2020) ha affermato di fare affidamento principalmente su fondi di Venture Capital internazionali, il cui ruolo si è consolidato a riprova del crescente interesse degli operatori internazionali per il mercato fintech italiano. Anche il minore affidamento sulle risorse finanziarie personali, passato dal 24% al 15%, testimonia una maggiore maturazione del settore, che cerca un funding strutturato per una crescita solida e una maggiore competitivitá.

Riguardo ai prossimi round di investimento, il 32% delle startup fintech guarda con interesse agli operatori internazionali di VC, per un desiderio sia di espansione internazionale sia di crescita del business.

È interessante notare che, sebbene M&A e IPO siano le exit strategy preferite rispettivamente dall'45% e dal 32% degli intervistati, in Italia si sono verificate poche operazioni di questo tipo.

Si evince dunque che molti attori non hanno una visione chiara della strategia futura; infatti, il 7% del campione (era l'1% nel 2020) - anche alla luce dell'attuale scenario macroeconomico - dichiara di non avere alcuna exit strategy.

"In linea con quanto emerso nella prima edizione del 2020, il settore Fintech italiano ha dimostrato grande resilienza e potenziale di crescita, ma anche un'evoluzione oltre le aspettative verso una nuova maturitá che ci consente finalmente di colmare il gap con gli altri Paesi europei", ha affermato Andrea Ferretti, Markets&Business Development Leader per i Financial Services di EY.

Clelia Tosi, Head of Fintech District, aggiunge: "L'ecosistema Fintech italiano è ormai maturo e i numeri emersi dalla ricerca lo confermano.

Vediamo ottimi risultati sia per quanto riguarda il numero di Fintech e la loro soliditá, che in riferimento agli investimenti, con un'interessante crescita del Venture Capital, anche internazionale (+88% rispetto al 2020), e del Corporate Venture Capital. Emergono poi altri elementi interessanti, come la crescita delle competenze legali e di compliance a livello aziendale, l'87% delle realtá ha al proprio interno almeno una persona dedicata, e la forte propensione alla ricerca di partnership con incumbent o altre fintech: il 90% delle aziende, infatti, ha attivato almeno una partnership nell'ultimo anno. L'Open Innovation si conferma la strada per una vera trasformazione del settore finanziario e per la crescita del sistema Paese. Rimangono tuttavia alcuni elementi su cui il mercato deve lavorare, in primis è necessario accelerare il ritmo con cui nascono e si sviluppano queste collaborazioni, ancora caratterizzato troppo spesso da lentezza nei processi decisionali e di integrazione".

cce

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3018:00 gen 2023


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January 30, 2023 12:00 ET (17:00 GMT)