GINEVRA (awp/ats) - Due società di taxi ginevrine hanno deciso di ricorrere contro l'autorizzazione provvisoria concessa a Uber per continuare a operare nel cantone. Taxiphone e Taxi Plus si sono appellate alla sezione amministrativa della Corte di Giustizia, ha indicato oggi il loro avvocato, Maël Roulet, confermando una notizia riportata da 20 Minutes.

Lo scorso novembre, Uber si era impegnata a pagare 35 milioni di franchi allo Stato per risolvere le vertenze passate e rispettare la legge, come previsto da una sentenza del Tribunale federale (TF). Quest'ultimo considera la società californiana come un'azienda di trasporti e i suoi autisti come dipendenti e non come lavoratori autonomi.

L'accordo è relativo al periodo compreso tra il 29 ottobre 2019 e il 17 giugno 2022. Da questa data in poi Uber ha trasferito i contratti di lavoro dei suoi autisti a MITC, una società partner.

In una decisione emessa in novembre, l'amministrazione ginevrina ha autorizzato la multinazionale californiana a riprendere la sua attività con il pretesto di risolvere la situazione pregressa di Uber, in particolare dal punto di vista finanziario, ma senza analizzare il suo modello attuale, ha rilevato Roulet.

Il via libera delle autorità si basa sul fatto che Uber è una società di trasporti, mentre l'azienda ha dichiarato di voler rinunciare a questo tipo di modello, ragione per cui le due società di taxi che hanno presentato ricorso chiedono ai tribunali di annullare l'autorizzazione.