ZURIGO (awp/ats) - Apertura in rialzo per la borsa svizzera nell'ultima seduta della settimana: alle 09.05 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'246,74 punti, in progressione dell'1,14% rispetto a ieri.

Il mercato cerca di ispirarsi all'euforica chiusura di Wall Street (Dow Jones +3,70% a 33'715,37 punti, Nasdaq +7,35% a 11,114,15 punti) e guarda anche all'andamento molto positivo delle piazze asiatiche, Tokyo in primis (Nikkei +2,98% a 28'263,57 punti).

A favorire dappertutto i corsi è l'inaspettato e significativo indebolimento dell'inflazione negli Stati Uniti nel mese di ottobre. Ciò ha innescato - soprattutto per i valori tecnologici - un vero e proprio "short squeeze", la situazione che si verifica quando gli operatori che avevano scommesso sul calo dei prezzi sono costretti a chiudere le loro posizioni ribassiste, comprando i titoli per evitare perdite ancora maggiori.

Il mercato ritiene che la Federal Reserve, alla luce degli ultimi dati sul rincaro, abbia ora un margine di manovra per rallentare i rialzi dei tassi: ciò significa che nella prossima riunione di dicembre la banca centrale potrebbe ritoccare il tasso guida verso l'alto di soli 50 punti base, e non di 75 come più volte fatto di recente.

Gli osservatori più prudenti fanno comunque notare che l'inflazione è ancora ben lontana dall'obiettivo della Fed, che è del 2%. E non pochi mettono in guardia riguardo alla solidità della ripresa azionaria in atto: i rischi vengono ritenuti ancora considerevoli.

Sul fronte interno gli occhi sono puntati su Richemont (+21,10%), protagonista di un balzo dopo aver diffuso stamani i risultati relativi al primo semestre dell'esercizio 2022/2023 (terminato a fine settembre), e su Holcim (+1,16%), che ha annunciato l'avvio di un programma di riacquisto di azioni. Fra gli altri valori SMI il più ispirato è Sika (+1,93%), mentre il meno convincente appare Swisscom (-1,06%).